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Più che un giallo mi sembra un romanzo di costume, che descrive una Milano dai mille volti. Le battute sono forse troppe, ma devo confessare che mi sono divertita parecchio. Continuerò sicuramente a leggere le storie di Carlo Monterossi.
PREMESSA Come si sa un romanzo ha tre elementi fondamentali: il racconto, la scrittura e i luoghi in cui si svolge. Milano è la mia città natale e il libro mi incuriosiva per questo e perché, nella seconda di copertina, si fa riferimento a Enzo Jannacci, un grande cantante milanese, troppo grande per questo romanzo, infatti è lontano miglia. IL RACCONTO Per dirla papale papale il racconto non c'è se si deve considerarsi un inizio, un percorso e la fine. C'è un intreccio che crea curiosità come ogni giallo che si rispetti, peccato che se ne fa un paciugo. LA SCRITTURA C'è un uso di metafore, similitudini, ironia piacevole se non fossero riversate a barili come dice Carlo Monterossi a proposito di "Crazy Love". LUOGHI Per descrivere i luoghi - città, regioni, italiane e straniere - bisogna avere il talento di Tommaso Scotti (il primo che mi viene in mente) che dipinge Tokyo in modo emozionante. Qui non c'è. 🌸
Libro consigliato e preso sulla fiducia. Mi è veramente piaciuto. Divertente e letto in pochi giorni.
Acquistato pensando alla canzone dei PIL e superata l'iniziale delusione, visto che tale brano non centra niente, una volta cominciato non si riesce più ad interromperlo, tanta è la voglia di arrivare alla fine. È anche molto divertente oltreché avvincente