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Bisogna dire grazie a chi ci ha tirato fuori dai cassetti di radio Brema questi cronachette inedite della Bachmann, che guarda Roma e i fatti italici degli anni '50 con gli occhi di una straniera che si sente a casa sua. i testi sono lucidi e asciutti, forse troppo, ma l'ultimo pezzo poi è la più bella cosa scritta su Roma nel 900: una città decaduta, lercia e piena di puzzoni (a tutti i livelli), ma solo chi la disprezza può amarla veramente.