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Lo studio che ha fatto nascere la teoria della dissonanza cognitiva. Gli autori sono riusciti ad osservare "sul campo" uno dei tanti eventi di "profezia smentita" che si sono succeduti e ancora si verificano nella societa' umana. Gli eventi risalgono agli ultimi mesi del 1954 ma, abbastanza stranamente, c'e' voluto piu' di mezzo secolo per avere una traduzione italiana di questo studio fondamentale. Si seguono, con imbarazzo e addirittura con pena, le vicende della banda di poveri mentecatti che, convinti di ricevere istruzioni dagli alieni del pianeta Clarion. hanno atteso (ahime' inutilmente) l'arrivo delle astronavi che li avrebbero salvati da un nuovo diluvio universale che avrebbe dovuto annientare ogni forma di vita sulla terra. Inutile dire che i vari meccanismi psicologici di rafforzamento della convinzione, ulteriore proselitismo, ecc si possono ritrovare facilmente in tanti casi anche molto attuali.
Un libro che può aiutare a capire il momento in cui viviamo. Interessante.
Festinger analizza la dinamica mentale che si scatena "Quando la profezia [apocalittica] non si avvera": "s'è smentita dalla realtà dei fatti, sorprendentemente, in certe condizioni, anziché abbandonarla noi l'abbracciamo con maggiore fervore." Lo studios'omette d'includere nelle condizioni decisive il distinguo fra le profezie (apocalittiche) negativ'e le positive, ossia fra quell'in cui s'attende la manifestazione d'un Dio severo giudice punitivo e quelle riguardanti l'avvento d'un Dio di misericordia, grazia, amore. Solo nel 1° caso, se alla data profetizzata non succede nulla, ci si può rifugiare nella razionalizzazione che le preghiere d'intercession'e le penitenze sacrificali degl'eletti abbiano procrastinat'il catastrofico castigo, mentre nel 2° caso si rimane brutalmente sconcertati, spiazzati, delusi per il mancato realizzarsi della propria speranza. L'ultime 2 decadi dello scorso millennio hanno fornito in ambito cristiano entrambi gl'esempi. Dal 24 giugno 1981 a Medjugorje fu annunciat'un genocidio nella (ex) Jugoslavia che si sarebb'esteso fin'alla 3a guerra mondiale: l'ampliamento del conflitto non avvenn'e i credenti applicarono la strategia festingeriana. Ma quasi 10 anni dopo, il contenuto dell'aspettative si ribaltò col recupero nel "Padre nostro" del senso escatologico dell'invocazione "venga il tuo regno": durant'il Giubileo del 2000 si sarebbe manifestat'il Messia per dispensar'una salvezza universale (in subordine: ci sarebbe stata una "parusia intermedia" ch'avrebbe garantit'un millennio di pace). Secondo le stime sociologiche, circa la metà dei battezzati aderì a tale attesa. Non capitò nemmeno quest'evento, però stavolta l'escamotage della dissonanza cognitiva risultò impraticabile e tra i fedeli s'innescò un'elaborazione del lutto non ancora conclusa, in alcuni un metaforico suicidio della propria religione, in altri un suicidio ben più alla lettera: se Dio non è andato alla montagna, c'è chi ha scelto d'andare comunque dal suo Dio.
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