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Potrei parlare a lungo e di tante cose, perchè gli eventi e i temi narrati in 'Quando Non C'era Papa Francesco' offrono più di uno spunto di riflessione e confronto sia sul piano storico/economico della Provincia di Agrigento in quegli anni sia più in generale sul piano etico/politico e spirituale. Invece affronterò qui i miei feedback come secondogenito dell'autore di un'opera autobiografica. Dal mio punto di vista, infatti, nelle storie di questo testo autobiografico che NON parla sicuramente di me ci vedo necessariamente molta, tantissima della mia pre-istoria. 'Sono nato da un atto di protesta', ho pensato ancora una volta chiudendo un libro dove per la prima volta venivano messi in ordine cronologico e di contenuti, storie sentite mille volte durante i lunghi viaggi in macchina o alle tavolate di famiglia. Ma al di là della protesta, che a sentire quelle storie mi faceva immaginare mio padre romanticamente rivoluzionario, è su una forse più prosaica ma profonda coerenza che questa volta è caduta la mia attenzione. E' la coerenza coi propri principi umani e spirituali più che l'intervento delle gerarchie ecclesiastiche a sostenere sul campo le azioni di Damiano Zambito nelle situazioni di emergenza - materiale, come per il terremoto nel Belice o di emergenza sociale come con i ragazzi di Nisida o ancora emergenza valoriale e politica con i giovani dell'A.C). Ed è sempre quel tipo di coerenza che alla fine lo guida nella scelta, sicuramente ragionata e sofferta ma sostanzialmente ormai inevitabile, di ritornare allo stato laicale. Insomma. Più che la 'Storia di un'esperienza religiosa in terra di Sicilia' (e per mio padre è sicuramente così) io l'avrei chiamato 'Storia di un'esperienza di coerenza in terra di Sicilia'. Che già, anche con questo titolo, è proprio una gran storia da raccontare.
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