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Pessimo libro, solo 65 pagine di cui molte completamente bianche o di poche righe. I contenuti (che risalgono all'ottobre 2003), la narrazione ed il relativo stile sono paragonabili ad un riassunto di gita scolastica. Un esempio? pag.33, 4 righe in tutta la pagina per dire che l'Addetto all'apertura dello skyway della stazione di Kyoto apre puntuale alla 10, pur essendo arrivato in anticipo. Oppure, pag.35, riferito ad un anziano che cura il giardino di Kinkakuji togliendo il muschio ingiallito: "In Occidente si dice 'Chi nun tene che fa, pettina cani' come dire chi non ha da fare, esegue lavori inutili" . Ma di quale "Occidente" parla, l'Autrice?? Inutile semmai è l'affermazione stessa, riferita ad una antica tradizione giapponese di culto del Giardino. Pag.15: ..."il tè verde, molto diverso da quello in commercio in Europa, si beve senza zucchero". Interessante davvero, la scoperta fatta dalla Vetrone... Una chicca a pag.19 dove, partendo da " la conformazione fisica della gente ha del preistorico, eppure hanno costruito una società ordinata e coesa, tesa al benessere", si discute circa "l'istinto di sopravvivenza in occidente, che è un istinto primordiale individuale", citando Pre-Socratici, Platone ed Aristotele, interponendo concetti contorti e fumosi, che forse ha chiari solo Lei...mah. Mi spiace, 15 euro buttati e nessuna lettura piacevole. E spiace pure che qualcuno si proponga di scrivere un cosiddetto libro, trovando anche uno sciocco come me che lo ha comprato. Albert
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