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scheda di Pozzan, M.T., L'Indice 1991, n. 6
Questo quaderno ha per oggetto la nascita della relazione e considera due situazioni distinte: l'insorgere del legame tra il neonato e la madre e il primo aprirsi ai rapporti umani dei bambini autistici. Philippe Mazet nell'intervista a cura di Sesto Passone sottolinea l'importanza della prospettiva interazionista nell'osservazione del neonato. Egli ci invita a osservare sempre una coppia in relazione e a cercare, eventualmente, le difficoltà nelle interazioni di quella coppia e non in uno dei membri. Il contributo della Vallino Macciò sul "Passaggio dal silenzio alla comunicazione nell'area autistica" mi sembra in sintonia con questo punto di vista quando afferma che l'ostacolo alla comunicazione di quel bambino deve emergere nella stanza di terapia come una funzione della coppia analista-paziente, spostando quindi l'attenzione dal bambino autistico con i suoi comportamenti apparentemente incomprensibili al bambino in relazione, o no, con il suo terapeuta; in questo senso la Vallino sostiene la necessità, per il terapeuta, di osservare e sentire dentro di sé la fatica della relazione per potersi avvicinare al bambino autistico. Mi è parso molto utile il lavoro di Boccardi Negri, Nissim, Paglierani e Vallino Macciò sulla funzione del gruppo di discussione nel seminario di "Infant Observation": le autrici ci aiutano a comprendere in che modo il gruppo di lavoro possa funzionare da cassa di risonanza esasperando e perciò rendendo più chiari i sentimenti dell'osservatore e delle persone osservate e come spetti al conduttore raccoglierli e riordinarli restituendo a ciascuno il proprio e arricchendo di significato e profondità l'esperienza emotiva dell'osservare.
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