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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pura razza bastarda è un libro grande, che per mole può spaventare il lettore da mezzo pubblico ma che, a ben vedere, non dovrebbe curarsi di questo aspetto. Tutti i thriller dal grande Nord stazzano almeno cinquecento/seicento pagine e al botteghino nessuno pare lagnarsene. Il libro è grosso, non per mole dunque, ma per costruzione e per anelito. Redarre una mappa letteraria dell'infiltrazione della Cosa nostra nel tessuto del nord Italia e di quella strana, sono ironico, saldatura fra potere politico - Cosa nostra e destra fascista prima e post fascista poi. Teatro di questo progetto, che prevede almeno altri due volumi, è la città di Milano da sempre laboratorio sociale e politico del Bel Paese. Il personaggio principale, commissario Malfatti, partigiano e comunista, si scontra contro il moloch che è la Cosa nostra e si infrange contro i respingenti dei servizi segreti, della Cia e dei condizionamenti degli Stati uniti d'America. La scelta narrativa, un continuo alternarsi di fabula e fatti storici, permette a tutti di fruire del libro. Chi, come me, ha la malsana passione per questi argomenti trova conforto nella vicenda nera, mentre chi non conosce o non si interessa a dati argomenti può essere portato per mano dai protagonisti nell'ingarbugliatissimo ginepraio dell'Italia di quegli anni. Anni che, beninteso, ricadono ancora su quanto accade al giorno d'oggi. Non fatevi fuorviare dalla mia recensione, piuttosto politica e tecnica, ma fidatevi della scelta narrativa di Paolo Grugni che crea e interpreta con diverse linee narrative fatti, idee e cambiamenti della città di Milano.
Questo è davvero un gran bel libro. Non è solo un romanzo, è anche il racconto di un pezzo di storia del nostro Paese, precisamente gli anni che leggete sulla copertina. Sergio Malfatti è un commissario che tira dritto senza fare calcoli di alcun tipo e si trova a dover fronteggiare la presenza della mafia in città, che intende scalzare la ligera milanese e mettere le mani sulle ricchezze che la metropoli offre. Il racconto è arricchito anche con brevi dialoghi in milanese. In parallelo al racconto che scorre davvero in modo piacevole, ci sono i capitoli dedicati ai fatti di quegli anni, scanditi quasi giorni per giorno. E poi le domeniche del pallone, con i risultati delle squadre milanesi ed altre, perché il nostro commissario è tifoso milanista, ma quelli sono gli anni dell'Inter di Herrera. Quella che Grugni ci offre con questo romanzo è una miscela perfetta di ingredienti sapientemente dosati. Ho impiegato una settimana a leggerlo perché sono andato a verificare nomi, rileggere fatti, date, gli avvenimenti inquietanti con servizi segreti, il sifar, di processi, delle trame nere che hanno deciso di attaccare lo stato... Vi troverete a leggere di cose di cui avevate sentito parlare, magari di fatti che vi avevano colpito, ma che si sono perse nel tempo. Davvero moltissime informazioni di cui ho trovato tutti precisi riscontri. Tutti tranne uno, uno solo, su cui mi era nato un dubbio e leggendo i giornali dell'epoca ho avuto conferma. Di certo non ve lo dico. Questo libro lo farei leggere anche nelle scuole, come proposta di discussione e apprendimento di parti di storia d'Italia. Anche perché il commissario Malfatti tornerà l'anno prossimo con altri due anni, e che anni: 1968-1969. Consigliatissimo
Il racconto di un poliziotto alle prese con un 'invasione, quella di Milano e della Lombardia da parte della Mafia nei primi anni ’60. Colpevolmente sottovalutata e taciuta dalle istituzioni, il protagonista è il duro poliziotto Sergio Malfatti che combatte la sua guerra senza quartiere al contempo contro i mafiosi e contro l’ottusità dei suoi superiori. Sullo sfondo le lotte di potere occulto e le prime avvisaglie della strategia della tensione
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