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Con questa storia vera scritta sulla base di una rigorosa documentazione – tra cui gli appassionati epistolari di Alessandro Volta – Mazzarello non solo ci mostra il lato umano e inesplorato di un genio destinato con le sue scoperte a cambiare il mondo, ma ricostruisce lo spirito di un'epoca straordinaria percorsa dai venti dell'Illuminismo, del progresso scientifico e della Rivoluzione francese.
«Questo non è un romanzo, ma la storia vera di un amore di Alessandro Volta, bellissima e raccontata con grande humour» – Giuseppe Montesano
Nel 1789 Alessandro Volta ha quarantaquattro anni, occupa la cattedra di Fisica sperimentale all'Università di Pavia – allora uno dei principali poli scientifici d'Europa – ed è tra gli scapoli più ambiti della nobiltà lombarda. Figlio cadetto di un'ottima famiglia, non solo è famoso in tutto il mondo per i suoi studi sull'elettricità, ma è bello, spiritoso, elegante nonché un tombeur de femmes senza alcuna propensione ai legami. Tutto cambia quando nella primavera di quell'anno conosce una giovane cantante lirica, Marianna Paris: Alessandro se ne innamora perdutamente e da quel momento lei diventa la sua ragione di vita. È una passione ricambiata ma difficile da regolarizzare: la mentalità bigotta dell'epoca non consente che un professore di un ateneo così prestigioso sposi una donna di un ceto popolare dalla professione così sconveniente. Un'intera società si schiera contro di loro: la famiglia Volta, l'ambiente accademico e il governo di Milano. Alessandro ingaggia una lotta disperata che durerà tre anni, giungendo a supplicare persino l'imperatore Leopoldo II d'Austria.
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La storia del maturo uomo di successo che perde la testa per una ragazza è un argomento cui è difficile essere indifferenti. Forse perché sappiamo che «l’animo umano può caricarsi di esplosive tensioni e precipitare inconsapevolmente verso il momento in cui eromperà». Ce ne ha parlato, con risvolti tra il grottesco e il drammatico, Vladimir Nabokov nel suo romanzo Lolita. Eppure, quando consideriamo i grandi personaggi, a volte dimentichiamo che dietro a ciò che li rende famosi sono uomini e donne in carne e ossa come noi. Con le loro debolezze e i loro compromessi. Quando conobbe Marianna Paris, Alessandro Volta aveva ormai 44 anni. Lui era un fisico famoso ma soprattutto era uno scapolo ambito, che fino a quel momento aveva rifuggito ogni legame definitivo. Lei, invece, era una cantante e a quell’epoca chi faceva questa professione era considerata una donna di facili costumi, e il divismo della lirica ottocentesca era ben là da venire. Marianna non era bellissima ma aveva fascino, e tra i due fu amore a prima vista: scoccato come le scintille che nei laboratori – ma anche dei salotti – sprigionavano le macchine costruite per studiare la nuova scienza dell’elettricità. Inutile dire che i loro propositi di matrimonio misero in allarme molte persone e la faccenda raggiunse ben preso le dimensioni di un affare di stato. L’epilogo era quasi inevitabile, con il povero Alessandro rientrato nei ranghi, imprigionato in un matrimonio senza amore con un’altra, che si tuffa nei suoi esperimenti di fisica destinati a farlo diventare ancora più famoso, e Marianna che svanisce nel nulla. Mazzarello, che insegna storia della medicina all’Università di Pavia, combina il rigore dello storico con uno stile narrativo scorrevole e di piacevole lettura. Il suo libro può essere letto come una dimostrazione che l’età non spegne le passioni neppure in una società rigida come quella dell’aristocrazia italiana di fine Settecento, ma anche come un vivido affresco di un momento magica per la scienza pavese.
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