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Un giorno per disfare - Raffaele Riba - copertina
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giorno per disfare

Descrizione


Un'agghiacciante sequenza di cinque fotografie ritrae un enorme Pluto di peluche che avanza lungo Main Street, si sfila la testa pelosa e si dà fuoco con una bottiglietta di benzina. Siamo a Disneyland Paris nel pieno delle celebrazioni per il dodicesimo anniversario del parco. A scattarle è Jacques Vian, inviato di "Le Monde", affetto dai primi disturbi del Parkinson e deluso dalla vita. Sotto il vestito sintetico c'è Matteo Danza, un dottorando in Etologia convinto di conoscere il modo per contrastare il "declino dell'uomo". Jacques è attratto dal gesto di Matteo e come un esploratore si immerge nella sua storia, nelle sue convinzioni e nelle sue paure senza risparmiare sé stesso. Un lungo reportage emotivo in cui Jacques diventa il cantore dell'utopia di Matteo e ne suggella il sacrificio, consapevole anche lui che l'uomo è un animale in cattività nella natura artificiale che si è costruito e persuaso della necessità di "riordinare le nostre convinzioni e correggere il punto di fuga", ridiventando finalmente uomini.
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Dettagli

2014
26 giugno 2014
140 p., Brossura
9788896538937

Voce della critica

  Disneyland, Parigi. Nel dodicesimo anniversario del parco divertimenti, Pluto si toglie la testa, si cosparge di benzina e si dà fuoco. Ad assistere, oltre a genitori e bambini sgomenti, Jacques Vian, giornalista di "Le Monde", che immortala la scena in un'atroce sequenza fotografica. Vian, però, non ha il distacco del reporter: annichilito dall'incedere del Parkinson e dalle conseguenti tribolazioni esistenziali, Vian decide di ricostruire l'antefatto di quel tentato suicidio. Scopre che Matteo Danza non è un disperato qualsiasi: dottorando in etologia, ossessionato dal parallelo comportamentale tra uomini e bestie, ha scritto un saggio inedito nel quale sostiene che l'uomo, estraneo alla natura da quando "cominciò ad ammirarla" e auto-ingabbiatosi in una società repressiva, abbia imboccato un vicolo cieco evolutivo. Tra le altre cose, Matteo riduce l'adolescenza a un necessario momento di dissoluzione famigliare, "perché l'allontanamento reciproco è l'unico modo di impedire accoppiamenti dannosi tra consanguinei e per garantire il ricambio del corredo genetico". Dalle performance della compagna Christiane agli esperimenti di Guerin, Matteo vedeva ogni cosa come una conferma della fondatezza delle sue tesi e si era pertanto incaparbito nel proposito di pubblicare il saggio. Che sia stata la delusione per i rifiuti degli editori, unita all'abbandono di Christiane, a ispirargli un estremo atto dimostrativo? L'ipotesi è riduttiva. I processi mentali di Matteo sono solo il perno dell'universo di Un giorno per disfare, intorno al quale ruotano le vite di Vian, Christiane, Agnès e degli altri personaggi, e se la sua monomania è abilmente vivisezionata e rappresentata, nel romanzo rimane spazio per tante storie secondarie ma altrettanto significative. E se a primo acchito la narrazione può risultare frammentaria, poiché la ricostruzione degli eventi è delegata al lettore, Un giorno per disfare merita di essere affrontato, in quando romanzo filosofico, pregno di contenuti e episodi significativi: è proprio questa densità, orchestrata con garbata intelligenza, a far spiccare Riba tra gli autori della sua generazione. Un romanzo ambizioso, sicuramente da leggere, e da discutere. Mauro Maraschi  

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Conosci l'autore

Raffaele Riba

1983, Cuneo

Raffaele Riba (Cuneo, 1983) vive a Torino, dove lavora come tutor alla Scuola Holden. Ha pubblicato diversi racconti tra cui L’eloquenza delle nature morte su «Watt» 0,5 (2012) e La storia di Cinzia nella raccolta 100 storie per quando è troppo tardi (Feltrinelli, 2012).Del 2014 Un giorno per disfare (Edizioni 66thand2nd), eletto libro del mese di settembre 2014 da Fahrenheit ed entrato così nella selezione per il Libro dell’anno.

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