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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Finalista del Premio John Fante Opera Prima 2021 - Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021 - Candidato al Premio POP – Premio Opera Prima 2021
Chi è davvero responsabile della morte di Elena? Solo il fidanzato o in una certa misura anche l'intera comunità, ancora marcata dall'impronta fascista e regolata nel profondo da valori patriarcali? E quanto quei valori continuano a segnare le vite dei ragazzi e delle ragazze?
«L'esordio letterario di Alice Urciuolo è un romanzo corale che restituisce un'immagine non edulcorata dell'adolescenza in provincia» - Chiara Severgnini, la Lettura
«Lo sguardo sugli adolescenti di Alice Urciuolo è acuto e partecipe» – Francesca Frediani, D
«Alice conosce la provincia pontina e conosce gli adolescenti, non solo per contiguità anagrafica, ma perché ne ha intervistati a decine per prepararsi alla scrittura di Skam. Nessun verdetto, nessun ego interferisce con l'affresco altamente mimetico di questa età, che tutti giudicano e tutti rimpiangono» - Giulia Villoresi, il Venerdì
A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo della pianura pontina, il giovane Enrico ha ucciso la fidanzata Elena. Ma chi è davvero responsabile della morte di Elena? Solo Enrico o in una certa misura anche l'intera comunità, ancora marcata dall'impronta fascista e regolata nel profondo da valori patriarcali? E quanto quei valori continuano a segnare le vite dei ragazzi e delle ragazze? Vanessa, la migliore amica di Elena; Giorgio, che era innamorato di lei; Christian, il suo ex fidanzato; Laura, la sorella minore di Giorgio; Diana, la migliore amica di Laura; e i loro genitori: tutti devono fare i conti con il trauma. Per ognuno dei giovani la morte di Elena ha un significato diverso, e per ognuno va a sovrapporsi alla propria storia personale, a un'educazione sentimentale e sessuale fatta di estremi, in cui l'amore, la tenerezza e il desiderio si mescolano alla sopraffazione, all'umiliazione e alla violenza. Tutto accade nel corso di un'estate afosa tra Pontinia, Latina e le dune e il mare di Sabaudia. Roma, la grande città, sta sullo sfondo, vicinissima e lontana insieme.
Proposto da Daniele Mencarelli al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bel romanzo dove si incrociano le vite di giovanissime e giovanissimi alle prese della scorta di sé e dell'altro. Complimenti
Lascia l'amaro in bocca. Da quello che avevo letto in proposito, Adorazione sembrava essere un ritratto della mentalità fascista e maschilista che oggi dilaga nelle zone dell'Agro pontino anche tra i più giovani. Per carità, il tema è quello ma il romanzo non spara mai tutte le cartucce che ha in tiro. Non fa mai centro e finisce per essere un semplicissimo teendrama incentrato sulle corna. Si lascia leggere perché i personaggi principali dopotutto sono ben delineati ma la prosa è scolastica e i personaggi secondari sono monodimensionali (alcuni sono semplici nomi senza caratteristiche)
Sì, credo che sia una scrittura scomoda quella della scrittrice, scomoda per un mondo genitoriale che dovrebbe almeno una volta nella vita prendere una storia simile fra le mani, per provare a ricordare. La genitorialità degli ultimi 20-15 anni, è proprio a quella che mi riferisco. Non alla mia, che di anni ne vede molti di più. Confesso che, nonostante la mia giovane età (seppur ben lontana da quella adolescenziale), ho avuto imbarazzo fra alcune pagine, l'imbarazzo del non aver mai avuto simili domande, ma di aver voluto, a quell'età, darmi solo risposte..in parte sbagliate.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Per i fan di Skam Italia non suonerà certo nuovo il nome di Alice Urciuolo, una delle sceneggiatrici della terza stagione della popolarissima serie. Chi ha seguito con passione le avventure dei giovani protagonisti leggerà avidamente Adorazione, il debutto come romanziera dell’autrice edito da 66thand2nd.
Come nella serie, infatti, i protagonisti di Adorazione sono un gruppo di adolescenti. Ci sono Diana, studiosa, introversa e costretta a convivere con una antiestetica voglia sulla coscia, Vera, meno indipendente di quello che appare, Vanessa, a cui forse la sua relazione perfetta con Gianmarco comincia a stare un po’ stretta, e poi ancora Giorgio, Christian e altri. Tutti orbitano nei dintorni di una Latina in cui l’apologia fascista è quasi la norma e affrontano una più o meno dolorosa educazione sentimentale nel corso di un’estate particolare.
Sullo sfondo, infatti, c’è il ricordo dell’omicidio di Elena, coetanea dei ragazzi e migliore amica di Vanessa, uccisa dal fidanzato Enrico l’estate precedente all’inizio del romanzo. Gli adulti non sono stati in grado di parlare nella maniera giusta con i loro figli di quello che è accaduto, di conseguenza l’evento è stato un trauma, in misura diversa, per tutti i ragazzi e determinerà, come un’ombra sempre presente, il loro approccio a tutte le scelte da compiere nel corso dell’opera.
I genitori parlano della morte di Elena come di un “fatto brutto” a causa del quale temono per i loro figli quando sono in giro la sera, ma è evidente che il pericolo è molto più difficile da circoscrivere: Urciuolo suggerisce infatti che la violenza che ha portato all’assassinio della giovane sia radicata in tutte le dinamiche di gruppo e famigliari che regolano la vita del paese. Fuggire dal pericolo non è possibile, bisogna imparare ad affrontarlo.
L’Adorazione del titolo è proprio l’elemento in cui possono annidarsi le insidie: l’Adorazione che Enrico provava per Elena lo ha spinto ad ucciderla quando ha capito che lei voleva lasciarlo; l’Adorazione di Gianmarco per Vanessa lo acceca e gli impedisce di vedere la sua ragazza come una persona complessa in fase di cambiamento; l’Adorazione di Vera per il fratello Giorgio riflette l’assenza di una figura genitoriale di riferimento nella vita della giovane. Ancora, Diana adora se stessa e non riesce a vedere davvero nessun altro, Giorgio adorava Elena ma non era in grado di comunicare davvero con lei. Meno adorazione, dunque, parrebbe il suggerimento dell’opera, e più attenzione, specie se si parla di rapporti umani.
La violenza è cultura e riconoscerla è difficile. I ragazzi la accettano in automatico e si sentono colpevoli quando sono vittime e vittime quando sono i carnefici. Il confine tra le due condizioni, tuttavia, è labile: non ci sono buoni o cattivi e nessun personaggio si presta ad essere ingabbiato in uno stereotipo. L’opera di Urciuolo ha dunque sicuramente il pregio di esaltare la complessità in ogni sua forma. Le motivazioni che portano i personaggi ad agire sono analizzate minuziosamente e nessuna sfumatura dei sentimenti viene tralasciata, neanche quelle più sgradevoli o che vengono solitamente ritenute poco adatte alla letteratura. Questo obiettivo viene raggiunto anche tramite l’uso di diversi punti di vista: le relazioni sono raccontate dalla prospettiva di tutte le parti coinvolte ed è quindi impossibile dare un giudizio definitivo sul comportamento dei personaggi. Il continuo salto di punto di vista anche nel mezzo della narrazione, tuttavia, rischia in alcuni passaggi di rendere difficoltosa la lettura, rendendo questo espediente una lama a doppio taglio.
Tra i meriti della serie Skam c’è l’uso di strumenti come la comunicazione social per descrivere le dinamiche tra i ragazzi e Adorazione si inserisce in questa linea. Se nell’immaginario comune gli adolescenti sono rappresentati come automi sempre attaccati al cellulare e ai social, nel romanzo di Urciuolo vediamo praticamente cosa succede su quei social: i messaggi che ci si scambia, il modo in cui Instagram può diventare uno strumento potentissimo per uscire dal proprio mondo. L’autrice mostra anche come i social possono fare del male, al di fuori di retoriche vuote come l’alienazione dalla vita reale. Fenomeni come il ghosting e lo stalking e le loro conseguenze su chi li subisce, ma anche su chi li mette in atto, sono analizzati minuziosamente e senza censure.
Adorazione è un romanzo che non ha paura di rivolgersi agli adolescenti, ma lo fa senza paternalismi né giudizi o semplificazioni: parla cioè di adolescenza con strumenti da letteratura per adulti senza abbandonare la prospettiva della generazione che sta descrivendo. Il risultato è un’utile strumento per dare tridimensionalità ad una generazione spesso etichettata come piatta e priva di contenuti.
Recensione di Loreta Minutilli
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