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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
Un luogo comune recita che a calcio, basket o tennis puoi giocare, ma nel ciclismo devi soffrire.
«Il libro celebra il più rivoluzionario dei corridori. E non per i suoi tre titoli mondiali consecutivi, ma per lo stile. Lontanissimo dalle tradizioni.» - il Venerdì di Repubblica
La bicicletta è una cosa seria e ha regole severe, impietose: bisogna fare fatica, sputare sangue, arrivare al traguardo preferibilmente esanimi. Eppure, da qualche anno, sul palcoscenico mondiale delle due ruote ha fatto la sua comparsa uno strano personaggio, in grado di ribaltare i canoni. Porta barba e capelli lunghi, a volte si rasa a zero, ha l'aria rilassata anche dopo centinaia di chilometri e decine di settori in pavé, macinati masticando polvere. È Peter Sagan. Un campione vero ma anche un tipo molto cool, uno che sa divertirsi e rifiuta istintivamente il mito della sofferenza in bici. Proprio questo lasciarsi dietro le spalle l'immaginario doloroso e nostalgico del ciclismo forse la chiave del suo straordinario successo, anche fuori dai confini della disciplina. In «Generazione Peter Sagan» Giacomo Pellizzari parte da questa figura inattesa per compiere un viaggio spericolato e appassionante dentro il ciclismo di oggi, raccontandoci come è cambiato, tanto per i professionisti quanto per gli amatori. Perché c'è tutto un mondo – nuovo, coinvolgente, social – oltre quella gloriosa salita da piangere. Perché pure al ciclismo possiamo, dobbiamo giocare.
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Libro bello e piacevole, sinceramente mi aspettavo un pò più di corse, invece la trama è incentrata sulla cultura della bici
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