L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 5,63 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
scheda di Baggiani, A., L'Indice 1990, n. 6
C'è un tempo per ogni cosa etc. etc. Mai frase più calzante di questa, per la disgraziata sorte di un romanzo di schietta polemica antiscolastica-antiautoritaria, certamente scandaloso - e censurato - negli anni quaranta, da noi fino a oggi inedito dopo esser stato stranamente ignorato dalle ventate libertarie sessantottine. Pur essendo di un comunista militante, noto scrittore satirico, affezionato cantore dei paesi dell'Est ma danese: abbastanza out anche per le egemonie di sinistra d'allora. Ma per fortuna, non è mai troppo tardi etc. etc. Di godibilissima lettura, soprattutto per l'acre humour che lo pervade, il romanzo è un (finto) giallo. L'assassinato, un professore; venticinque anni più tardi, per la solita festa di maturità retrò, si ritrovano, ovviamente imborghesiti, diciotto suoi ex-allievi. La memoria collettiva s'apre, in flash-back, su quegli anni dolorosi e perduti, tra patemi d'esame, violenze repressive e feroci scherzi da liceali. In questo clima matura il delitto perfetto; ma non diciamo di più, anche se non c'è suspense. Scherfig è evidentemente un pessimista, che prende di mira tutta la società borghese e non intravede felici prospettive. Abile a condurre il gioco delle voci collettive e della voce fuori campo che incarna l'opinione pubblica, costruisce il suo romanzo con taglio cinematografico: quanto basterebbe a spiegare l'ininterrotto successo del libro, tradotto ovunque. Ma l'idea centrale è l'esaltazione della fantasia e della libertà della vita contro la soffocante inutilità della scuola: la primavera, appunto vista dietro i vetri e mai più riconquistata; il valore dell'esperienza del mondo consentita ai lavoratori e non ai borghesi chiusi nelle aule. Questo l'autentico messaggio attuale del romanzo, cui perdoniamo perfino una traduzione mediocre e un'introduzione esauriente ma poco curata.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore