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Da questo libro è stato tratto il film di Yorgos Lanthimos, vincitore del Leone d'Oro 2023 a Venezia. Pubblicato per la prima volta nel 1992, questo romanzo dalle tinte gotiche e vittoriane è la narrazione di un viaggio in cui la memoria – o l'assenza di essa – è veicolo di libertà nella scoperta di nuovi mondi e nuovi sé.
«Probabilmente un eccentrico, verosimilmente un genio, sicuramente una voce unica e indipendente». - Los Angeles Times
«Quest’opera di ispirata follia infilza con successo lo snobismo di classe, l’imperialismo britannico, la pruderie e i principi della saggezza comunemente intesa». - Publishers Weekly
«Con Povere creature! capita che non si stacca il naso da lì, da una storia che con la perizia e l’estro del grande narratore Alasdair Gray rende gotica, steampunk, femminista, filosofica, horror, erotica, grottesca e impossibile da classificare.» - Alessandro Tacchino
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Il Povere Creature di Gray è un testo che vive di mille volti e mille anime. In esso convivono il Frankestein di Shelly, l'identità scozzese - ingiustamente soppressa nella trasposizione cinematografica - e la scrittura accattivante e "artistica" di un autore tutto da scoprire.
Un romanzo davvero difficile da classificare perché è contemporaneamente gotico, horror, surreale, storico, grottesco, filosofico, femminista e mille altre cose ancora. Anche le voci narranti e le versioni della storia sono talmente diverse tra loro da disorientare i lettori e le lettrici. I riferimenti letterari sono evidenti. Il più ovvio è il Frankenstein di Mary Shelley, ma vi sono echi di Scott, di Charlotte Bronte, di Joyce e di Madame de Villeneuve. Il nome di Bella e l'aspetto di Baxter rimandano infatti alla celeberrima fiaba. Ho apprezzato la prima e la seconda parte, molto meno gli approfondimenti storici finali di Alasdair Gray!
Un ottimo libro che combina una lettura scorrevole con delle riflessioni sulla condizione umana
Recensioni
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