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Come siamo arrivati all'epoca della post-verità, nella quale i "fatti alternativi" rimpiazzano i fatti reali, e i sentimenti hanno maggior peso dell'esistenza?
Che cos'è esattamente la post-verità? Un'illusione di massa o una menzogna audace? Analizzando esempi recenti tratti dalla vita politica americana, ma per i quali è facile trovare un corrispettivo nella politica italiana - affermazioni gonfiate sulla dimensione della folla all'inaugurazione di Trump, statistiche fasulle sulla criminalità e accuse infondate sul voto popolare del 2016 - McIntyre spiega come la post-verità non sia semplicemente un tentativo di ingannarci, ma una vera e propria affermazione di supremazia ideologica. La post-verità, però, non è iniziata con le elezioni del 2016, ma affonda le sue radici nel negazionismo scientifico, nei pregiudizi cognitivi e nel postmodernismo e si verifica ogni volta in cui le parti interessate cercano di convincere gli altri a credere in qualcosa che si basa sui loro interessi ideologici, anche se fatti ed evidenze non lo sostengono. La situazione prospettata è oggettivamente preoccupante, anche a causa del declino dei media tradizionali e l'ascesa dei social media che favoriscono la diffusione del fenomeno, ma McIntyre chiude lasciando un barlume di speranza: la post-verità si può combattere, e il primo passo per farlo è capire da dove proviene.Indice
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Un libro chiaro e sintetico con un’ampia bibliografia per poter proseguire con gli argomenti trattati. Il capitolo 3 che tratta la questione del pregiudizio cognitivo l’ho trovato particolarmente interessante. Altrettanto curiosa è la connessione tra i postmodernisti e le post-verità. L’unica critica che mi verrebbe da dire è che sia troppo concentrato su Trump (giustificabile, ma tutto gira intorno al suo modo di giocare con la verità). In ogni caso, è un ottimo libro e facile da leggere!
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