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libro Passatempo
Da amante della mitologia prima che della storia mi aspettavo che l'ultima amazzone (sempre di Pressfield) mi colpisse di più. E invece mi sono dovuta ricredere: questo romanzo, oltre che a essere colmo di minuzie storiche molto interessanti, vedi la presa di Astaco, è storicamente accurato al massimo. Ho visto di sotto qualcuno che elogia la canzone di Achille in confronto... ma stiamo scherzando? La canzone di Achille è pessimo da ogni punto di vista: storico (perché è come ambientare nella Grecia classica un romanzo che in realtà dovrebbe esistere nell'epoca prearcaica), mitologico perché ci sono numerosissime inesattezze e a livello di caratterizzazione dei personaggi. Nulla di tutto ciò si ritrova nelle porte di fuoco: per quanto si parli comunque di una letteratura commerciale (ma, specifico, una letteratura commerciale di altissimo livello), e quindi non paragonabile ad altri autori come Mary Renault o la Yourcenar, l'andamento accattivante del romanzo e l'utilizzo di personaggi storici visti dal punto di vista di Xeone, il protagonista, ne impreziosiscono totalmente il significato. Decisamente emozionante, anche nel parlare dell'amicizia virile tra i protagonisti (non mi sarei aspettata il rapporto omosessuale perché Pressfield lo scrisse quando era nei Marines, nel 1998, nel pieno del "don't ask, don't tell" per quanto trapeli dalle righe): Impossibile non notare la dignità delle donne spartane, di Diomache (che in alcune occasioni fa anche sfigurare il protagonista) e di tanti altri che sicuramente si ritagliano un ruolo non indifferente. Consigliato per chi ama qualcosa che unisca pubblico e critica.
Romanzo avvincente e dal ritmo sincopato, interessante per le descrizioni storiche, oltre che culturali, inserite nella narrazione. Molto interessante e priva di alcun aspetto noioso, le vicende relative agli usi e ai costumi tipici degli spartani, che manifestano una chiara preparazione strorico-culturale dell'autore. Viene analizzata in maniera esplicita l'amicizia virile tra i protagonisti, accomunati da un destino comune seppur aventi origini (di casta) differenti. In sostanza, un grande affresco della vita nella Grecia antica, che scardina i clichè hollywoodiani e permette di viaggiare con la fantasia in un periodo storico spesso descritto superficialmente. Consiglio anche, dello stesso autore, "Il soldato di Alessandro".
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