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Porno Manifesto. Storia di una passione proibita
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Femminismo, sesso e un nuovo ponte tra teoria e azione: la pornografia. Giovane, graziosa, colta e decisamente di buona famiglia, Ovidie si è immolata alla causa del porno rovesciando luoghi comuni e preconcetti: non per denaro né per sesso. Per l'idea, l'idea che il femminismo europeo è antico, poco coraggioso, legato a figure e tesi non più attuali, fossilizzato nella ricerca della parità, forte contro i fantasmi ridondanti del passato, fragile nei confronti di nemici nuovi e più pericolosi. Pericolosi come la schiavitù da consumo, la combustione frenetica di tutto, denaro, vestiti, sesso, come un'orgasmica «raccolta di punti del supermercato»; argomenti scomodi che l'hanno messa nel mirino della borghesia liberale e delle femministe francesi.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2003
In commercio dal:
18 febbraio 2003
Pagine:
140 p.
EAN:
9788884902955
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maurizio crispi
30 aprile 2003
Questo piccolo libro si può davvero considerare un interessante documento del nostro tempo. Porno-Manifesto di Ovidie Hecht offre un punto di vista sulla pornografia (o meglio, sul "porno" secondo la definizione di Stoller: Stoller R.J., Il porno. Miti per il XX secolo, Feltrinelli, Milano, 1993) dall'interno e secondo il vertice di osservazione di una donna che ha scelto di fare la porno-attrice ma che è anche la rappresentante attiva di un movimento femminista. Un libro che scuote alcuni dei pregiudizi più comuni sul porno e alcune delle concezioni più stereotipate sugli attori del porno. Nei paragrafi iniziali, Ovidie Hecht racconta con accenti appassionati la sua storia: quella di dedicarsi alla pornografia è stata una scelta di passione e non - come in genere sostengono i luoghi comuni - obbligata. “Ma” - dice la nostra Ovidie Hecht, ancora giovanissima, forse la più giovane attrice del porno che abbia anche diretto dei film hard – “Attenzione! bisogna sfatare i luoghi comuni che imperversano tuttora all'interno del mondo del porno”. Quindi, secondo l'autrice, bisogna dire no alle rappresentazioni pornografiche mortificanti per la donna e per il piacere femminile; spezzare più di una lancia, invece, a favore di una pornografia che sia attenta alla sensibilità femminile e al gusto di fruitori donne; sì, ad una pornografia che trasmetta messaggi educativi - e formativi - sul buon uso del corpo nelle diverse forme di sessualità, sui tabù e sui pregiudizi che inquinano la possibilità di raggiungere forme serene di godimento sessuale; sì, a tutte quelle forme di pornografia che possono contribuire ad una decisa liberazione dall'asservimento alla declinazione dell'erotismo e della sessualità in chiave prevalentemente maschile; sì, quindi a tutte quelle forme di pornografia pensate per le donne e sintone con il gusto femminile. Coerentemente con questo manifesto, non mancano nel corso del volume, i precetti, chiari e limpidi, i decaloghi di norme, cui un buon pornografo "poli
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