Un uomo ha lasciato per sempre la sua famiglia e l'Italia. A distanza di anni, la notizia della morte del suo fratello di sangue lo induce a tornare. Nel corso del viaggio mentale, che precede quello fisico, il protagonista, costretto a vagare a ritroso tra le macerie della sua vita, finirà per imbattersi in una verità pericolosa. Raccontando la storia di Thomas, un uomo deciso a fare una volta per tutte i conti con il passato e col peso della colpa, Trevisan crea un personaggio che nella sua ambigua nostalgia delle radici distrutte dà voce alla nostra quotidiana alienazione. E ci consegna un romanzo di spietata crudezza, che rivela impietosamente lo sbriciolamento di un Paese senza morale, senza bellezza, senza piú tradizione.
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La provincia di Vicenza, dopo aver letto Trevisan, la guarderò con un occhio un po' inquieto....a forza di leggere i suoi libri te ne viene la nausea. Proprio ieri un ragazzotto di tal provincia ha fatto fuori i genitori, per gli schei... Ma la provincia , forse, è molto simile ovunque. Esile spunto narrativo, rafforzato dalla complessità interiore, non riesce a sollevarsi dalla narrazione angosciata e angosciosa di rapporti umani difficili e disgrazie familiari. In effetti la somiglianza con Bernhard è un po' imbarazzante, ma non credo si sia trattato di imitazione vera e propria, quanto di comunità di sentire.
Questo libro descrive perfettamente alcune realtà che percepisco quotidianamente e le sue storie, seppur alcune volte possano sembrare banali o stereotipate sono invece tristemente reali perchè la vita quotidiana non è fatta di fatti eccezionali fuori dal comune ma è dolorosa proprio nella sua banalità, nella sua routine. Non mancano comunque episodi più movimentati degni di libri di altro genere come la guida contromano a tutta velocità o il salto con virata in aria sul fiume! E' un plagio di Bernhard? Non credo proprio, io non ho mai letto un libro di Bernhard uguale a questo, posso muovere solo una critica verso alcune pagine troppo simili, quasi copiate , come quelle in cui scrive degli imprenditori vicentini ma sono davvero l'unica cosa che potrebbe definirsi plagiata di tutto il libro, tutto il resto è opera sua ed è originale e nuova per me Inoltre Trevisan non ha mai negato di trovare in Bernhard la sua più grande fonte di ispirazione e non per altro chiama, mi viene da pensare per rendergli "omaggio", il protagonista dei suoi libri Thomas. Come potrei non ringraziare Trevisan per avere scritto queste fantastiche pagine ma criticarlo stroncando i suoi libri perchè ha copiato Bernard? Io non ci riesco, lo ringrazio invece!
Ho letto il libro per caso. L'ho trovato utile per capire come pensano le persone che vivono un disagio esistenziale profondissimo. Si dice nei commenti che è un imitatore dell'austriaco Bernhard, di cui ho letto un libro che mi ha fatto cadere in depressione. Mah! Non aggiungo altro. Certo, però, che ci sono in Italia autori "fortissimi" e originalissimi, ma trascurati. Il vero peccato è questo.
scritto grandiosamente. la storia mi ha appassionato anche più del suo precedente libro "i quindicimila passi". Mi piace quando un autore piuttosto che dilungarsi nella descrizione del paesaggio circostanti mi fa partecipe dei suoi pensieri. Lo consiglio.