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Finito questo libro continuo ad aprirlo e a rileggere a caso sue parti. Scrittura incredibile, niente descrizioni noiose e perditempo, ogni parola è essenziale ma sa esattamente quello che vuole dire e sa rappresentare perfettamente persone, paesaggi, paesi. Nicolas e Thierry vivono davvero nei luoghi che incontrano, con le persone che incontrano; chi come loro lo ha fatto con la curiosità e l’apertura mentale di un vero viaggiatore può e sa dare un giudizio assolutamente valido e senza stupidi preconcetti. Magari anche io riuscirò ad “alzare il culo dalla poltrona” e a fare un viaggio in cui la meta non è importante.
Ci ho provato a più tentativi, in anni differenti, perché è un libro che da alcuni viene osannato. È veramente difficile capire a cosa si stia riferendo ogni tre per due. Va bene una narrazione scarna ma così non ci si capisce nulla. E comunque si ha anche l’impressione di non perdersi un granché nel non capire il racconto perché non succede quasi nulla e quando qualcosa succede non ti dà il gusto di raccontarlo come si deve. Abbandonato di nuovo a pagina 40 e non lo riprenderò mai più.
Nell'introduzione Rumiz dice che questo libro è sempre li sul comodino, pronto per essere sfogliato a caso... una prosa imperdibile. "Il sole si inabissa dietro un mare violetto, tirandosi dietro tutti i colori".
Quando l'essenza del viaggio e la scoperta del mondo era tutto.