I militari di professione non hanno mai riscosso grandi fortune nella storia dell’Italia unita. Ma mai come nel primo dopoguerra essi sono stati al centro di una trama politica fatta di sospetti e congiure che li ha resi oscuri protagonisti dell’avvento del fascismo. La Grande Guerra aveva rappresentato per le forze armate italiane un’occasione di riscatto e di affermazione. Il paese uscito dalla guerra era tuttavia molto diverso da quello che i reduci si aspettavano di trovare al loro ritorno. Vincitrice ma esausta, attraversata da profondi conflitti sociali e politici, l’Italia del 1919 non sembrava disposta a tributare ai vincitori di Vittorio Veneto le ricompense che essi aspettavano. La vittoria finalmente conquistata sembrava ai più mutilata, svilita e demonizzata. Fu questa esperienza traumatica a spingere la società militare a mobilitarsi contro le sinistre ‘antinazionali’, abbandonando la propria tradizionale apoliticità e giocando un ruolo decisivo nella crisi del regime liberale. )
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