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Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2017
I poeti maledetti è il libro che apre la stagione all’inferno della poesia francese ed europea. L’opera che ha rivelato un modo di scrivere nuovo, al di fuori di ogni canone, rimanendo fedeli soltanto alla propria ambizione, alla propria immaginazione, al proprio talento.
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Potevano anche passare per straccioni, ma avrebbero dato la vita per cucire ad arte la perfezione di un verso. Riuscendoci, naturalmente. Esiliati come torsoli gettati via, sfatti e ubriachi come creature troppo ricettive per sopportare la vita da sobri, angeli di peccato che hanno cesellato le altezze del credo poetico più di veri rivoluzionari. Sentire è la radice di tutto, sentire contro ogni norma, ogni steccato, ogni forma se ogni canto che ne sortisce è nuova acqua mai raccolta e conosciuta prima. Ai piedi del segreto c'è il fango con cui l'anima si sporca nel suo sforzo di penetrare la vita, ma c'è anche la lacrima del Dio che si congratula per avergli estorto dal cuore mezza fioritura di verbo. Loro ce l'hanno fatta, con la loro marsina sporca, coi loro debiti fissi, coi loro giorni malati, nel disordine più feroce, nel mendicare un pasto, ma sotto l'ala di un genio che li assisteva come un padre che sa di allevare sangue di rarità. Veleno steso nei versi come un gemito sfacciato che non teme di mostrare i suoi succhi, l'odio per una società di educandi falsi, di ridicole zecche in doppio petto, di benpensanti turpi, di affaristi pezzenti. Mentre la parola era dentro questi spiriti come vento cavalcato dal divino. Incompresi, sudici, malinconici, sdegnosi fino alla rissa, alcuni morti prestissimo, ma non importa, la morte non spezza il respiro poetico. Anzi, lo esalta, lo trascende, lo scolpisce: "Noi ti proclamiamo mondo! Non dimentichiamo che ieri tu hai glorificato ognuna delle nostre età. Abbiamo fiducia nel veleno. Sappiamo donare ogni giorno tutta intera la nostra vita. Questo è il tempo degli Assassini". Parola di Arthur Rimbaud, qui in compagnia di altri cinque nomi immensi. Libro leggendario, edizione e copertina bellissime, per me che custodivo una trasandata - ma adorabile e per l'appunto Maledetta - copia della Spiga. Un dono, una ferita di felicità.
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