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Poesie liriche del Cavaliere Don Fulvio Testi. All'altezza serenissima del principe Alfonso d'Este
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Descrizione


In 8 (cm 14,5 x 21), pp. (8) + 221 + (1) con marca tipografica. Leggeri aloni alle prime 15 carte, qualche annotazione manoscritta ai margini del testo. Legatura settecentesca in piena pelle con tassello al dorso, cornici oro ai piatti, tagli colorati. Frontespizio inciso all'acquaforte da B. Coriolano. Al contropiatto anteriore e' applicato un foglietto a stampa, datato 1814, con testo in latino, in segno di omaggio, di Francesco Treccani che invia il volume a Giovanni Bottagisio, letterato veronese, studioso di Dante. Terza edizione delle poesie del ferrarese Fulvio Testi (1593-1646). La prima edizione, con il titolo di 'Rime di Fulvio Testi', usci' a Venezia, per Ciotti, nel 1613, la seconda, a Modena, per Cassiani, nel 1617, "la terza edizione col titolo di 'Poesie liriche...' fu fatta in Modena dallo stesso Cassiani nel 1627 tutta in carattere corsivo, e alcune copie ne furon tirate in carta piu' grande e in forma assai magnifica. L'Autore nella prefazione dichiara di aver procurato di aver seguito gli esempi e lo stile di Pindaro e d'Orazio. E di fatto in questa edizione non vedesi neppure un sonetto e le sole canzoni vi han luogo" (Tiraboschi, Vita del Conte Fulvio Testi, 1780, p. 147). Fulvio Testi fu segretario di stato del Duca di Modena Francesco I. Nominato governatore della Garfagnana, fu coinvolto in un intrigo antispagnolo e arrestato. Mori' in carcere. In questa raccolta "il concettismo barocco viene abbandonato in nome di uno stile classicheggiante, sul modello di Chiabrera [] Testi attuo' il presupposto di una poesia di ispirazione morale di sicuro riferimento per le riproposte classicistiche del Settecento e dell'Ottocento" (Colasanti e altri, Letteratura italiana, 2010).
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Dettagli

1627
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2568812926416

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(Ferrara 1593 - Modena 1646) poeta italiano. Nato da ricca famiglia, visse gran parte della sua travagliata esistenza al servizio dei duchi estensi signori di Modena. Ambizioso e irrequieto, compì varie missioni diplomatiche; dal 1639 al 1642 fu governatore della Garfagnana; nel 1646, accusato di tradimento e connivenza con i francesi, fu arrestato e rinchiuso nella fortezza di Modena, dove morì dopo pochi mesi. Di lui rimangono raccolte di Rime (1613 e 1617) e le Poesie liriche che apparvero nel 1627 (I parte), nel 1644 (II parte), nel 1648 (III parte, postuma). Scrisse anche la tragedia L’isola d’Alcina (1636); e recentemente è stato raccolto il suo ricchissimo epistolario, testimonianza, oltre che dell’uomo e dello scrittore, della storia politica del secolo.T. è il poeta che meglio rappresentò...

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