Cosa significa vivere a Scampia, crescere in una famiglia povera e anaffettiva, cedere alle lusinghe di facili guadagni e riuscire, poi, a cambiare il corso del proprio destino. Davide Cerullo racconta tutto questo, con dolorosa e autentica verità. Parla di sé e di chi, come lui, è riuscito a ergersi al di sopra della schiavitù della camorra, ma parla anche di chi non ce l’ha fatta ed è caduto, schiavo, avvinto dalle reti di un sistema che non lascia vie di fuga. La biografia di Davide, dal rapporto controverso con il padre ai primi incarichi all’interno di un clan della camorra fino alla sua rinascita attraverso la letteratura, fa da cornice ad altri racconti di vite, come quella di Dario, che si è salvato da un’esistenza sotto tiro fuggendo altrove, lontano da una guerra tra poveri che lo costringeva a trascorrere intere giornate dentro casa strappato alla sua adolescenza. L’amore e la speranza, o, al contrario, l’assenza di amore e di speranza, sono i fili conduttori di un testo che lega insieme destini diversi intrecciati tra le medesime vie di un quartiere tanto tormentato quanto umanamente fecondo.)
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