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scheda di Grning, H.G., L'Indice 1993, n. 2
Con questo volume Guidorizzi ripropone per la terza volta il tema della ricezione di Goethe in Italia. Il testo è strutturato in due parti di cui la prima (parziale elaborazione della seconda parte del precedente volume "Echi di Goethe in Italia", Venezia 1988) tratta, in una serie di saggi, la ricezione di Goethe da parte di alcuni scrittori italiani. Tentando di unificare la linea del discorso frammentata nei diversi saggi si possono individuarne diverse fasi: l'interesse del Monti, di Foscolo e di Leopardi è rivolto soprattutto al "Werther", quello del Manzoni al problema della distinzione fra storia e invenzione; l'attenzione del Carducci, di Graf, Trezza e Capuana è incentrata su Goethe lirico e poeta del "Faust"; per Pirandello e D'Annunzio infine la maggior attrazione è costituita dalle "Elegie romane". La seconda parte presenta una serie di brevi saggi su alcuni fra i più grandi critici italiani che si sono occupati di Goethe: V. Errante, che si è dedicato soprattutto al "Faust" e al concetto della natura in Goethe, B. Croce e A. Banfi, i quali, partendo da Spinoza ed Hegel, sviluppano valutazioni opposte riguardanti la concezione filosofica di Goethe; infine L. Mittner, della cui critica goethiana vengono presentati alcuni concetti chiave (materia, poesia - scienza, incanto, ecc.). Conclude il volume una rassegna critica che traccia le tappe più importanti della ricezione di Goethe fino al 1949, nelle traduzioni e da parte della critica italiana, e che rappresenta l'unico tentativo di una sintesi. L'ampia bibliografia (pp. 50), che si basa fondamentalmente su quella di Avanzi-Sichel, non è aggiornata, si ferma per lo più agli inizi degli anni settanta e presenta grosse lacune: così non sono citati i contributi fondamentali di M. Montinari (1971), di L. Quattrocchi (1974) e di M. Beller (1989) in relazione al Manzoni n‚ il saggio su Pirandello di L. Forte (1984).
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