Poe è un’umana che deve fare i conti con una Terra devastata da una misteriosa catastrofe. Allontanata dal suo mondo come reietta all’età di quindici anni, ha perduto tutto: amici, affetti, posizione sociale, ma grazie alla sua straordinaria forza d’animo, al coraggio e alla spavalderia ha saputo cavarsela, e oggi, a venticinque anni, è una Cercatrice abile e famosa, una dei pochi in grado di viaggiare attraverso i Pozzi, passaggi interdimensionali che collegano tra loro i mondi del multiverso. Quando le viene affidata la missione di recuperare per un misterioso committente un’arma devastante, tanto potente da fomentare una terribile guerra sul pianeta Mechanica, le viene affiancato Damyan, Cercatore come lei ma dalle orecchie a punta, i capelli ricci e verdi e gli occhi arancioni. A Poe la cosa non piace per niente: lei è abituata a cavarsela da sola, nel bene e nel male, la responsabilità di un compagno può essere un impedimento e trasformarsi in un peso troppo grande da portare. Nonostante tutte le sue resistenze, giorno dopo giorno i due diventano una squadra formidabile. Ma questa volta portare a termine la missione non basterà, questa volta Poe decide di andare a fondo di tutto ciò che c’è dietro, e invece di consegnare l’arma ai committenti architetterà un piano che la riporterà al passato, alle sue origini, agli affetti, e forse anche a una sorella che credeva perduta per sempre. Età di lettura: da 10 anni.
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Il libro ha come sfondo un futuro distopico a dire il vero non troppo originale. Il testo è scritto in maniera abbastanza chiara e usufruibile per i lettori senza però risultare avvincente, con descrizioni a volte troppo lunghe e ciò nonostante non particolarmente evocative. Non sono riuscito ad avere empatia con la protagonista, Poe, che risulta distaccata, fredda, e che non riesce a creare un legame con il lettore. Forse adatto solo ad un pubblico young adult che non vuole una lettura impegnata. Non certo un libro memorabile
La storia è sicuramente interessante, per quanto a tratti fin troppo semplice e lineare. L'idea di base del multiverso è molto promettente per il futuro della saga, tuttavia i mondi esplorati in questo primo capitolo sono stati poco descritti e i popoli che la abitano poco caratterizzati e questo lascia con un senso di insoddisfazione e incompletezza.
Amo Licia Troisi nei fantasy, ma non sono riuscita ad apprezzarla come merita del fantascientifico. Lei sempre brava, molto probabilmente il problema sono io
Letto tutto d'un fiato, veramente originale come storia e ambientazione