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Attingendo a esempi, opere e protagonisti tratti da tutto il mondo e da ogni epoca, gli autori considerano la scultura come una forma d'arte transnazionale, caratterizzata da una storia autonoma e avvincente, analizzando materiali e tecniche, ma anche temi generali come lo spazio, la luce e l'oscurità. Entrambi sono convinti che la scultura costituisca una forma di pensiero fisico, e ci invitano a guardare ad essa, e piú in generale al mondo che ci circonda, in un modo completamente diverso.
«La scultura può coinvolgere il corpo – o dominarlo – e, attraverso il corpo, catturare la mente. Perciò la scultura è una forma fisica di pensiero. È la sua natura. È come l’alchimia: opera trasformando un ammasso di argilla o pietra in qualcosa di completamente diverso. La sua premessa di base è un po’ come quel vecchio detto: la materia pesa piú di tutto. In questa nostra èra digitale rimane una maniera vitale di interrogare il mondo e ciò che abbiamo creato». - Antony Gormley
«Questo nostro dialogo è stata un’opportunità straordinaria per osservare la storia dell’arte non – come accade abitualmente – da una certa distanza, attraverso documenti e mostre, ma dal punto di vista di qualcuno che la sta facendo davvero. Come appare chiaro dalle pagine che seguono, la nostra esplorazione ci ha portati oltre i confini abituali di ciò che viene solitamente inteso come “scultura”. Affrontiamo temi come la magia, i rituali e la danza e abbiamo incluso opere che consistono in luce, gesti e spazi vuoti. Tutti questi elementi – e molto altro – possono svolgere un ruolo nel dare forma alla materia grezza del mondo per donarle un significato dal punto di vista umano». - Martin Gayford
La scultura è un’arte universale, che risale a un lontanissimo passato ed è praticata da tutte le culture del mondo. Le prime pietre sagomate giunte fino a noi potrebbero persino precedere l’avvento del linguaggio. L’impulso a dare forma a pietra, argilla, legno e metallo è profondamente radicato nella nostra psiche e biologia. Per questo, chiedersi cos’è la scultura equivale in un certo senso a chiedersi cosa sia l’umanità. In questo libro, due voci complementari – una di un celebre artista attento alle tradizioni asiatiche e buddhiste quanto alla storia della scultura occidentale, l’altra di un critico e storico dell’arte – considerano come la scultura sia stata centrale per l’evoluzione della sensibilità e del pensiero dell’uomo. La scultura non può essere vista esclusivamente come una ricerca estetica; essendo invece legata all’irresistibile istinto umano a lasciare un segno nel paesaggio, a costruire, a dare forma a un credo religioso come ad articolare un pensiero filosofico.
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