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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2019
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Una terra rosso sangue. Il cuore nero del Salento.
Nel cimitero di un paesino vicino a Lecce, terra incantata battuta dal vento e incendiata dal sole, viene profanata la tomba di Tommaso Conte, un ragazzo morto qualche anno prima per un sospetto incidente. Poco tempo dopo, lì vicino, vengono trovati due cadaveri: una ragazza di origini balcaniche dall'identità sconosciuta e la liceale Federica Greco, figlia di un senatore. Annegata sulla spiaggia la prima e impiccata a un albero la seconda. A indagare c'è il maresciallo Chicca Lopez, giovanissima salentina e carabiniera ribelle. Appassionata di moto e fidanzata con Flavia, una compagna piuttosto esigente che, come i più genuini mariti pugliesi, la aspetta a casa pretendendo la cena, Chicca ogni giorno lotta per farsi spazio in un ambiente di soli uomini come quello della caserma. Determinata, cocciuta, sfrontata, è alla ricerca della verità costi quel che costi, anche la vita. Cosa lega quei cadaveri e la serie di inspiegabili sparizioni degli adolescenti della zona? E chi è quella donna che si dice possegga gli antichi poteri delle macare, le streghe del Salento? Combattendo l'omertà di una comunità che non vuole incrinare l'immagine di terra da sogno, Chicca Lopez si troverà invischiata in una vicenda dai contorni sempre più inquietanti, tra rituali sanguinosi, magia e loschi traffici.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La brigadiera Francesca Lopez (detta Chicca, piccolina, abbronzata, i capelli lunghi trattenuti da una coda e carina forte, con quell’aria un po’ orientale) 25 anni, vive a Gallipoli, dove sono morti in parecchi di leucemia (forse per le troppe discariche abusive di rifiuti, disseminate nel territorio). Il Salento atavico, magico e misterioso è il cuore di questo libro che affonda le radici nella notte dei tempi, in un mondo magico. Trama dal ritmo lento che fa da contorno a vivaci descrizioni di questo territorio. Ecco una vivida immagine di una tarantolata: “oltre all’armamentario da macara che ho potuto scorgere in una delle stanze dove immagino eserciti il suo mestiere, drappi neri, candele, facce e statue di santi e madonne, e altra roba (…) una donna stesa rigida su un letto o mentre si dimena e si contorce per terra in mezzo a gente che suona. Una tarantolata.” A condurre le indagini è il maresciallo Chicca Lopez che si trova presto a contatto con i meandri più oscuri della sua terra: una tomba profanata, un sospetto incidente archiviato con scarse indagini, un cadavere di una donna straniera e di una figlia di un senatore, Federica Greco, pur lei deceduta in circostanze oscure. Una trovata annegata, l’altra impiccata. Trovare il legame comune tra tutto questo male è arduo, e si scontra con l’irrazionale, il celato il non detto, ma ben conosciuto. Il titolo più giusto dovrebbe essere Pizzica Nera poiché la Pizzica Amara non compare proprio. La Lopez ci riesce ma con gran fatica. Buon romanzo noir con una ricca trama che avvince il lettore.
E' il secondo libro che leggo della scrittrice e anche questo conferma la mia prima impressione. La trama del giallo è troppe volte interrotta da lunghe e troppo precise descrizioni dei luoghi e da storia e costumi del Salento che si perdono nei tempi con spiegazioni di misteri e superstizioni locali che rallentano la lettura e ti fanno perdere il filo della trama e che, tutto sommato non hanno connessione diretta con la stessa. Sono rimasto deluso.
Ho letto con piacere finora la serie di Lolita Lobosco ma questo libro davvero non lo capisco. La Genisi fa un pout-pourry del Salento, Scrive di rifiuti tossici, di tarantate, di tabacchine, tutti capitoli iniziati e che non hanno seguito, rimangono li a metà. Storie crudelissime in un Salento immaginario che appare, nella sua descrizione, un posto orribile dove vivere. Non capisco questo accanimento per questa terra, e non riesco nemmeno a concepire delle violenze e brutture perpetrate ai danni di donne in questo modo. E' come affacciarsi in un pozzo buio dove si annida la peggiore violenza di genere. Non sono riiuscita a finirlo. Davvero pessimo.
Recensioni
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