Più in forma con Kafka
di Marianna Albini, Leonardo Merlini
Come si addice a un uomo, Franz Kafka, che, nonostante i dubbi riguardo alla propria corporatura gracile, era noto per la resistenza alle lunghe cavalcate e alle camminate in campagna. La sua palestra, i suoi campi d’allenamento, sono ovunque, nel quotidiano traffico della città moderna, come accade per esempio nel racconto “La condanna”, dove il giovane Georg Bendemann prima deve sollevare il vecchio e pesante padre per metterlo a letto, poi, spinto dall’implacabile volontà del genitore, deve correre tra le carrozze, i tram e tutti gli orpelli dell’urbanesimo mitteleuropeo, prima di tuffarsi nel fiume. Insomma, una vera e propria gara di triathlon ante litteram. Si può imparare a prendere il meglio da un viaggio in treno, anche se i vagoni sono ingombri di bambini urlanti (oggi diremmo cellulari che squillano) e le camere d’albergo tutto tranne che pulite (ma economiche sì) come fa Kafka in vacanza a Brescia con l’amico Max Brod, o imparare a disubbidire e a emanciparsi dai genitori, anche da quelli oppressivi e tirannici. Con i consigli di Kafka i risultati, per forma fisica e resistenza caratteriale, sono garantiti. )
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