"Dopo sessant'anni d'intima dimestichezza con opere d'arte d'ogni specie, d'ogni clima e d'ogni tempo sono tentato di concludere che a lungo andare le creazioni più soddisfacenti sono quelle che, come in Piero e in Cézanne, rimangono ineloquenti, mute, senza urgenza di comunicare alcunché, senza preoccupazione di stimolarci col loro gesto e il loro aspetto. Se qualcosa esprimono, è carattere, essenza, piuttosto che sentimenti o intenzioni di un dato momento. Ci manifestano energia in potenza piuttosto che attività. La loro semplice esistenza ci appaga. Oso dunque affermare che nei suoi momenti quasi universalmente reputati supremi l'arte è sempre stata ineloquente come in Piero della Francesca, sempre, come in lui, muta e gloriosa.")
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