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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
non sono mai stato un amante del blues. Da un paio d'ore, ho scoperto, neanche del noir
Fantastico. Manchette ha uno stile unico.Da leggere assolutamente, amanti del noir e non.
mettetevi comodi e rilassati, spegnete il cellulare e togliete il disturbo per 3/4 ore, perchè la tensione e l'adrenalina che vi la regalerà manchette con questo capolavoro del noir va gustata nei minimi dettagli...
Recensioni
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Morto nel 1995 poco più che cinquantenne, Manchette è oggi per il genere noir un autore di riferimento, e lo dimostra la traduzione da parte di Einaudi di vari suoi romanzi, come Posizione di tiro (1998), Fatale (1998) e Nada (2000), da cui Chabrol trasse un film. In Piccolo blues, opera ricchissima di riferimenti musicali che ne rivelano l'ispirazione on the road, da West Coast, Manchette costruisce quella che lui stesso, nel finale, chiamerà "un'avventura movimentata e sanguinaria". Protagonista è Georges Gerfaut, "un uomo del suo tempo, e anche del suo spazio", che si trova da un giorno all'altro a cambiare radicalmente vita senza saperne il motivo. La sua vicenda di novello Odisseo alla ricerca della salvezza e della conoscenza è scandita da tre interrogativi in successione. Il primo, di sapore kafkiano: perché Gerfaut è braccato? Il secondo: come potrà difendersi? L'ultimo: come fare giustizia? Sono rimarchevoli in Manchette la raffinatezza dell'analisi psicologica, la sapiente orditura e l'originalità stilistica - in alcuni casi l'imprevisto della vicenda è arditamente trasposto nella più semplice struttura paratattica ("andò in cucina e si fece il tè. Mentre durava l'infusione, si fece di nuovo la doccia e si rasò e si cambiò e i due sicari puntavano su Parigi a bordo della loro lancia Beta berlina 1800 scarlatta"). Non solo: oltre che di un magistrale uso dell'anticipazione, il romanzo si giova d'una fervida ironia e d'un gusto per il dettaglio che gli conferiscono un'accattivante tonalità a cavallo fra il realistico e il grottesco. Il tutto nel breve arco di centocinquanta pagine. Come non consigliarlo?
Daniele Rocca
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