Ogni nuovo Quaderno quadrone fa venire in mente la storica collana Tantibambini ideata da Bruno Munari negli anni settanta. Anche se quella appariva più "povera" (appariva), la nuova collana la richiama per il formato, la raffinatezza e vivacità di testi e illustrazioni, l'originalità e autorialità delle introduzioni. Inoltre, il progetto editoriale, che non a caso ha ottenuto il premio Andersen 2014, si caratterizza per la felice intuizione di mescolare e alternare autori, generi e temi: il letterario "alto" e quello più popolare, la fiaba e il giallo a misura di bambino, il puro divertimento e le brutture del mondo (inquinamento, sfruttamento ecc.). Lucarelli, che ha saputo far uscire il noir dai confini arbitrariamente tracciati dai detentori del gusto senza perdere la forza del genere, scrive una storia che inizia con una "cacca palline
di bau" trovata da due gemelline di tre anni, che non parlano ma si fanno capire e capiscono più dei grandi; prosegue l'indagine il decenne Thomas, inizialmente terrorizzato da un mostro notturno dagli occhi di luce gialla nel cantiere accanto; dall'indizio escrementizio i piccoli detective risalgono alla scoperta di un crimine ambientale. Nell'introduzione Grazia Verasani sottolinea come il nero e il pop siano fusi insieme con umorismo irresistibile. Cicarè aggiunge il talento dell'autore di fumetti e graphic novel. Moresco è un altro scrittore, letterariamente parlando, e anche la sua è un'altra storia, una fiaba moderna, che anzitutto vuol divertire, far ridere, con i motivi che più piacciono ai piccoli, la caccapipì e i nomi buffi: i bambini si chiamano Merdolino, Cacarella e Prut, fanno le puzzette e i calzini sanno di formaggino; la maestra si chiama Slurp e ha una lingua così lunga che arriva all'ultimo banco, la bidella Budella è una strega-fata. Sandra Petrignani parla di logica "ribalda" che capovolge fatti e interpretazioni. Ma è anche una favola dolcemente malinconica di amori infantili assoluti e mutevoli; morale: si può credere ai propri sogni e restare loro fedeli fino a scalare la luna. Folì narra parallelamente con disegni, acquerelli e inchiostri, come fa anche per accompagnare le quartine felpate con cui Piumini racconta le avventure di Re Micio, orfano randagio e ribelle contro gli umani malvagi, ma solidale con gli amici felini e affettuoso verso una dolce gattina e una vecchina gattara. "Le famiglie felici, di pelo e di ciccia, si somigliano tutte" scrive Beatrice Masini. Infine, l'albo double face di Tognolini èil risultato del percorso di scrittura di bambini delle elementari di Novara, così come I fratellini della scuola elementare di Nibionno era il settimo titolo di Tantibambini, e accostamento più felice non potrebbe esserci per un quaderno quadrone. Tognolini ha tagliato e cucito con sensibilità e rispetto una storia collettiva di bambini che scrivono di altri bambini curiosi e ribelli a cui D'Altan ha dato la pastosità dei suoi colori. Fernando Rotondo
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