Il pianeta TV
di Leandro Castellani
È un oggetto onnipresente. È in ogni casa. Talvolta perfino in ogni stanza. È un sottofondo costante che “tiene compagnia”, è fonte di informazioni, di intrattenimento, di divertimento e di emozioni. Fin dalla sua invenzione, la televisione è diventata una colonna portante della vita di moltissime persone, nonché un business con cifre da capogiro. È un bene? È un male? Rappresenta la salvezza o la perdizione? Niente di tutto ciò. O forse… Tutto questo e molto altro insieme. È semplicemente uno strumento che, come tutti gli strumenti, può essere utilizzato in modo proprio o improprio. Leandro Castellani è un esperto in materia, sia dal punto di vista storico che sociologico. Classe 1935, ha assistito alla nascita e poi alla diffusione del mezzo di comunicazione (media) che avrebbe rivoluzionato il XX secolo come pochi altri. Il suo saggio, preciso ed esaustivo, approfondisce i vari aspetti di questo fenomeno, analizzandone la storia ed addentrandosi nelle sue varie declinazioni culturali, sociali e di costume. Un testo illuminante che, includendo anche una serie di considerazioni personali dell'autore, ci permette di osservare il tutto da più angolazioni, per comprendere appieno il variegato, stridente, controverso, torbido e sfavillante mondo della televisione. Leandro Castellani: nato a Fano (Pesaro e Urbino) è un noto autore-regista che opera fra TV, cinema e radio. È stato uno dei principali creatori dell’inchiesta storico-televisiva e dei programmi di testimonianze per i quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Dal Leone d’oro della Mostra del Cinema di Venezia al Premio Guglielmo Marconi, dal Premio della Critica al Festival di Monte Carlo al Prix Italia, dal Premio Chianciano della Critica Radiotelevisiva al Premio Frontino-Montefeltro e altri ancora. È l’ideatore del Teatro Inchiesta e di numerosi altri format di programmi culturali TV. Fra le numerose inchieste TV da lui curate e realizzate ci sono: L’enigma Oppenheimer (1965) e La bomba prima e dopo (1984). Ha diretto – e spesso anche scritto – parecchi sceneggiati televisivi, telefilm e TV movie fra i quali Le Cinque Giornate di Milano (1970), La gatta (1979), Se non avessi l’amore (1991). Si è cimentato, sempre con successo, in quasi tutti i generi televisivi: dal teatro reinventato per la TV (Il Fausto di Marlowe, 1977) allo spettacolo musicale (Vai col liscio, 1974); dal giallo (Sul filo della memoria, 1972) al film TV d’impegno culturale (Tommaso d’Aquino, 1975). Inoltre, ha curato la regia della quarta e quinta serie della fiction televisiva Incantesimo (2001-2002). Per il cinema ha diretto Il coraggio di parlare (1987) e Don Bosco (1988) con Ben Gazzara, Patsy Kensit, Karl Zinny, Laurent Terzieff e Raymond Pellegrin. Per il genere del documentario ha scritto e realizzato numerose opere, fra cui Il vento del Concilio (1993); Paolo VI sul filo dei ricordi (1997) e Giovanni Paolo II sul filo dei ricordi (1998). Nel 2004 ha realizzato un video sulle poesie di Giovanni Paolo II, Trittico romano. Inoltre è autore di numerosi volumi di carattere storico, giornalistico, di costume, di saggi sulla comunicazione e i media, nonché di opere di narrativa. Nel 2015 ha ricevuto il prestigioso Premio del Circolo della Stampa di Pesaro. )
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