Cresciuta per secoli con l'idea di essere ridotta a oggetto e schiacciata da condizionamenti e inibizioni, la donna odierna rivendica i propri diritti anche nel ricercare e provare piacere. Eppure, nonostante i passi fatti in tal senso, subisce ancora gli effetti di una doppia morale rispetto agli uomini nonché di una sperequazione economica e sociale da cui originano nuove rivendicazioni con il mondo maschile, ma anche conflitti all'interno di se stessa.
La cultura di appartenenza e gli stereotipi sulla sessualità indirizzano ancora oggi gli individui, in generale, e le donne in particolare verso il peccato, la vergogna, l'impudicizia. L'eros è visto spesso come qualcosa di "sporco", un tabù, e la sessualità può essere consumata solo nell'intimità più nascosta, evitando di parlarne o comunque argomentandola sempre con estrema prudenza. Il testo descrive uno spaccato del femminile e degli stereotipi di genere anche da un punto di vista storico. L'autrice propone un'educazione all'affettività e alla sessualità, cercando di indirizzare la donna a una maggiore consapevolezza di sé e a valorizzare pienamente la propria femminilità senza ricalcare modelli maschili. I lettori uomini possono trovare il volume non solo ricco di spunti utili alla comprensione del piacere femminile, ma soprattutto possono imparare a integrare aspetti del femminile nella propria esperienza di uomo che cerca a sua volta di liberarsi dagli stereotipi che purtroppo lo caratterizzano. )
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