Un arresto per omicidio richiama nel piccolo paese della provincia di Livorno, che sorge fra Piombino e San Vincenzo, i più cari amici dell’accusato, i quali convinti della sua innocenza accorrono per aiutarlo. Fra questi c’è Franco Danzi, detto il Nero, commissario di polizia. Ginepre, un paesino tutt’altro che tranquillo, è stato teatro vent’anni prima dell’efferata uccisione di quattro giovani sulla spiaggia, caso risolto proprio da Danzi, ma anche scenografia di altre strane morti, archiviate come incidenti, fino all’ultimo misterioso delitto, che coinvolge una giovane e bella donna filippina. Le indagini seguono inizialmente la pista passionale, quella più semplice, ma ben presto, il commissario supportato dal gruppo degli ex-compagni di scuola, scopre antichi segreti, traffici illegali, complicità insospettate, colpe mai confessate. La storia che si svolge su diversi piani temporali, racconta la vita più o meno segreta degli abitanti di Ginepre. L’autore, oltre a usare alcune espressioni dialettali tipiche del luogo, non rinuncia all’ironia tipica della gente che vive lungo il mare, sulla costa toscana, pungente, scanzonata, che non fa sconti a nessuno e che ha il merito di rendere la lettura oltreché piacevole, anche divertente. Delitti, ma anche amicizie, affetti, amori che contribuiscono a delineare vizi e virtù della provincia italiana. Marco Miele nasce a Piombino nel 1963. Sposato con tre figli, di professione è, da vent’anni, marinaio dei piloti del porto. Nel 2011 pubblica L’umore del caffè, prima avventura del commissario Franco Danzi, il Nero. )
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