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Il titolo illustra bene i contenuti e il punto di vista del libro: le imprese sono fatte di persone, e queste sono le principali risorse delle organizzazioni. Il libro si propone di dare indicazioni, consigli e alcuni strumenti pratici per la gestione dei lavoratori, a partire da vari spunti che analizzano e definiscono il funzionamento del sistema economico, sociale e tecnologico contemporaneo. Sulla base di una lunga esperienza nella direzione delle risorse umane, l'autore propone, anche e soprattutto, una serie di elementi per definire o, meglio, ridefinire le prospettive della funzione del personale. La proposta è quella di andare oltre la visione della gestione del lavoro come serie di adempimenti burocratici e amministrativi, legati alle necessità interne ed esterne. Il responsabile del personale deve diventare una figura chiave nell'orientare le politiche aziendali, legando l'evoluzione organizzativa allo sviluppo delle risorse umane, valutandone e interpretandone caratteristiche e capacità. La vita aziendale richiede e impone l'esistenza di una cultura comune e condivisa, che renda tutti partecipi di uno stesso progetto. Questa visione condivisa deve essere gestita consapevolmente, attraverso la comunicazione (intesa in senso molto ampio: qualunque scelta, in fondo, trasmette e rappresenta valori) e la formazione. D'altra parte, l'impresa deve saper cambiare e innovare, e per farlo è fondamentale il ruolo delle persone e la loro capacità di evolvere. In questa prospettiva si crea una sorta di paradosso, che, in effetti, non riguarda solo l'impresa. Perché il lavoratore possa cambiare è necessario liberarlo dalla cultura aziendale, che può diventare un vincolo al nuovo. Si tratta, allora, di trovare un equilibrio tra la capacità di vivere secondo un modello comune, senza perdere la propria personalità? È possibile? La consapevolezza del problema è il primo passo per affrontarlo.
Marco Novarese
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