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Il commento alla Commedia del bolognese Iacomo della Lana (1324-1328) fu l’unico (tra i non fiorentini) a essere stato scritto in volgare anzichè in latino, come invece era prassi per gli interpreti settentrionali. La recente edizione del Lana evidenzia il fortissimo legame dell’esegesi lanea col suo più prestigioso codice, il celebre Riccardiano 1005-Braidense AG XII 2 (Rb), vergato a Bologna intorno al 1340 dal maestro Galvano, e scelto come testo base per la lettura del Commento. Oggetto quindi dello studio è la lingua di Iacomo, letta attraverso le eleganti carte di Rb. Il volume, dopo un’introdu zione che ne traccia le linee teoriche, si apre con un’indagine sulla copia del poema verosimilmente utilizzata da Iacomo e sul testo della Commedia trascritto da Galvano. La seconda parte del libro offre un articolato studio sul lessico del Commento; e culmina infine – lungo un percorso di progressivo avvicinamento al cuore del testo – nella dettagliata analisi grammaticale della prosa di Rb (cap. IV), documento di lingua fondamentale nella definizione del volgare padano trecentesco.
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