L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Più che “paura”, il titolo tedesco (Angst) allude a “ansietà, angoscia” ed è quanto voleva esprimere Stefan Zweig con la sua novella. Irene è una giovane borghese che ha tutto: anche un amante. Ma, siccome viene ricattata da una donna che la minaccia con dire tutto a suo marito, decide addirittura di suicidarsi. I fatti accadevano in Austria, prima della Grande Guerra, e si concentrano nella situazione asfissiante che vive la sposa per il timore di essere denunciata. Roberto Rossellini ha trasferito gli eventi a Monaco di Baviera nel 1954 e ci sono quattro versioni del film (una tedesca, una statounitense e due italiane), delle quali www.ibs.it ha scelto la prima italiana, che è più aderente ai suoi messaggi diretti e indiretti. Infatti, quella del 1958 è stata manipolata dai produttori anche per speculare sulla rottura del matrimonio del regista con Ingrid Bergman, l’attrice protagonista. Dopo tanti anni, la vicenda sembra assurda, considerando che Irene è una donna ricca e indipendente (guida una macchina fuoriserie decappottabile, dirige un’azienda importante, ha i figli in una casa di campagna) e vive in una società ricostruitasi con successo dalla guerra (la prima sequenza – tolta nella versione nordamericana – mostra una città prospera e vigorosa). Ciò che conta è il tema della confessione della colpa. L’episodio della bambina che nasconde il fucile giocattolo è di un’evidenza meridiana. Il marito è stato incarcerato forse perché è stato collaboratore dei nazisti e lei, svedese, ha guidato l’industria farmaceutica con successo. Ma ora sperimentano con potenti veleni, che potrebbero ripetere gli orrori di altri tempi. Intanto, l’adulterio si può perdonare, ma non si possono perdonare i crimini inconfessati contro l’Umanità. La Bergman si è sempre dichiarata luterana e, nella sua religione, l’assoluzione si riceve da Dio stesso. Il comportamento dello sposo e dell’amante generano, nell’ultima versione, il sottotitolo “Non credo più all’amore”.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore