L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Nel libro di Federico “Skoll” Goglio viene analizzato un aspetto poco conosciuto dell’esperienza rivoluzionaria a Cuba, cioè quello delle tendenze nazionaliste che unitamente a quelle socialiste determinarono la nascita e l’avvento della rivoluzione nell’isola caraibica. Lo studio è introdotto da una prefazione a cura di Maurizio Rossi che mette in evidenza il carattere anti-imperialista, antiamericano e anticapitalista dei barbudos e che erano un modello per altre rivoluzioni latinoamericane, come ad esempio quella peronista e sandinista definibili come movimenti socialnazionali, contadini e operai che strizzavano l’occhio al fascismo e al nazionalsocialismo. La parte scritta da Goglio è ricca di documentazione, dati, statistiche e di riferimenti biografici, sia pubblici che privati, delle figure di Ernesto Che Guevara e Fidel Castro. Per quanto riguarda il Che, la sua fu una formazione rigorosamente marxista-leninista ortodossa che vedeva nei movimenti di liberazione delle nazioni sudamericane, ma anche africane, l’applicazione pratica delle teorie marxiane internazionaliste. Il guerrigliero argentino trovò la morte in Bolivia nel 1967 con le armi in pugno e ciò affascinò anche chi, pur provenendo da un’altra impostazione ideologica e culturale, vedeva il Che come un eroe romantico che si è battuto fino alla fine per gli ideali di libertà, giustizia, uguaglianza e affrancamento dall’oppressione dallo sfruttamento. Il discorso è diverso per Fidel, il quale era ispirato dal pensiero e dall’azione di uomini che non possono essere definiti comunisti: Josè Martì e Josè Antonio Primo de Rivera, il fondatore della falange spagnola. Una verità poco conosciuta è che il partito comunista cubano era alleato degli USA che sostenevano la dittatura di Batista e, nei lunghi anni in cui fu al potere, oltre a realizzare riforme economiche e sociali in favore della parte meno abbiente del popolo, subì 638 attentati o piani per spodestarlo, in buona parte organizzati dalla CIA.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore