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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
Libro finalista del Premio Benedetto Croce 2023 - Saggistica
«Questi bambini sono stati spogliati di tutto: della famiglia, dell'istruzione, del gioco, dei piccoli segreti, insomma della vita. E prima di iniziare un lavoro di riabilitazione è importante aiutarli a ritrovare la propria identità, a uscire dall'anonimato della non esistenza: che altro può fare un neuropsichiatra che si occupa di bambini in un ospedale come questo?»
Il primo incarico di Massimo Ammaniti al Reparto dei minori irrecuperabili dell'Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà a Roma durò un giorno. L'orrore dei bambini che lì erano rinchiusi – confinati nelle sorveglianze, spesso seminudi, legati ai letti o ai termosifoni, abbandonati dalle famiglie – fu tale da essere insostenibile. Tornò sei anni dopo, nel 1972, per ridare a quei bambini, considerati irrecuperabili, una vita dignitosa. In due anni intensi e drammatici combatté giorno per giorno, con avveduta caparbietà, per cambiare abitudini, regole, comportamenti, spazi. Per rivestire i bambini, aiutarli a riscoprire il corpo, a riconoscere il loro nome. Per aprire i cancelli e far entrare il mondo. Fu una piccola grande rivoluzione, che si inseriva allora in un movimento più ampio di critica alle istituzioni manicomiali: sono gli anni dell'antipsichiatria, anni di grandi passioni che portarono Ammaniti vicino ai maestri Bollea e Basaglia, e poi su strade nuove e diverse, preferendo all'attivismo la ricerca e la cura. In queste pagine Ammaniti connette l'esperienza professionale alla sua vita personale e familiare, aprendosi al dolore di una ferita – una perdita – che è stata anche il movente dei suoi studi, della sua carriera, di una vita intera spesa ad aiutare i più piccoli.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il nome di una località balneare sulla costa laziale dà il titolo a questo libro di denuncia sulle aberranti e disumanizzanti condizioni di vita dei piccoli pazienti del padiglione 8: l'unità dell'ospedale di Santa Maria della Pietà nella quale venivano convogliati i minori che non rientravano negli standard di normalità e venivano abbandonati dalle loro famiglie. Il professor Ammaniti, neuropsichiatra infantile, ripercorre la sua storia personale e professionale all'interno del reparto dedicato ai "minori pericolosi", in questo libro durissimo eppure necessario per ridare dignità ed identità ai suoi pazienti, scardinando pregiudizi e lassismo.
Recensioni
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