L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 6,40 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Pier Paolo Pasolini ha “bruciato” diversi generi, dalla poesia al romanzo al giornalismo alla critica e saggistica letteraria, dal cinema al teatro. Così è stato spesso accusato di avere congedato testi approssimativi, con scarsa cura formale. Ebbene, in uno studio attento e intelligente, Caterina Verbaro ci restituisce invece le consapevoli e intenzionali scelte di un Pasolini coerente nelle svolte che reagiscono ai mutamenti del sociale (...). Pasolini è andato alla ricerca del sacro, un sacro immanente come vera realtà che sottende la realtà stessa, che è quindi, come per Mircea Eliade, “ierofania”.
Per questo, sostiene Verbaro, l’opera pasoliniana, in tutte le sue forme è una “poesia del sacro”, quel sacro che il neo-capitalismo nega, ed è proprio di fronte agli assalti del neo-capitalismo che Pasolini ritiene che la poesia tradizionale (...) non sia più possibile. E avvia una fase di rivisitazione della scrittura poetica che si mescida con le modalità dell’espressione cinematografica (...). Se il cinema pasoliniano è un “cinema di poesia” (...), la scrittura in versi diventa a sua volta una poesia di montaggio. (...) il cui esempio più significativo è il poemetto Patmos nel quale si alternano e confondono tre testi diversi: l’elenco delle vittime della strage di piazza Fontana del 1969, i riferimenti ai commenti dei politici, i passi dall’Apocalisse di Giovanni.
(...) Ma il sacro dal pur ateo Pasolini è ripreso contenutisticamente in Uccellacci e uccellini e il Vangelo secondo Matteo o nel progettato film su san Paolo nel quale più immediatamente si sarebbe dovuta compiere una commistione di passato e presente; ma pensiamo anche ai diversi piani temporali di Uccellacci e uccellini. Gli scritti di Pasolini vanno sempre più verso una forma ibrida, verso il “magma” di cui estrema espressione è il romanzo “postmoderno” incompiuto Petrolio (...).
Recensione di Enzo Rega
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore