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Il 1951 segna la riapertura del Festival di Bayreuth,che cercava di scrollarsi di dosso le macerie materiali e quelle morali (compromissione col Reich). Le condizioni economiche erano disastrose, ma il desiderio di tenere viva la tradizione wagneriana si concretizzò in una serie di rappresentazioni che diventarono un indiscusso punto di riferimento per le generazioni di interpreti a seguire. Artefice massimo di questo altissimo esito artistico fu Hans Knappertsbusch, tipico direttore d'anteguerra, nemico della sala di registrazione e delle prove orchestrali,ma capace di conferire alle sue interpretazioni un soffio potentissimo. Il suo Parsifal si caratterizza per le sonorità ampie, per le maestose architetture sonore e per il forte senso di religiosa ritualità, tutti elementi che fanno di questa registrazione una assoluta pietra miliare nella storia del disco. Derivante da una recita live, e originariamente disponibile con etichetta Teldec, questa preziosa testimonianza sonora è adesso disponibile anche nella serie Historical della Naxos,con qualità di suono eccezionale se rapportata all'epoca di registrazione(1951!).Wagner concepì Parsifal in funzione delle particolarissime caratteristiche di acustica del suo teatro di Bayreuth, sì che possiamo parlare di una sorta di rapporto di "simbiosi" tra partitura e struttura architettonica . Il golfo mistico è infatti del tutto occultato ed infossato rispetto alla platea, i muri laterali presentano continue sporgenze e rientranze ed il suono "circola" così in maniera del tutto particolare,creando un mèlange timbrico unico. tra i solisti, troneggia la Kundry della Modl,il Parsifal dolcissimo di Windgassen,il Gurnemanz austero e solenne di Weber ed il tormentato ma nobile Amfortas di London. Insomma, una vera edizione di riferimento che non può essere ignorata da chi vuole accostarsi al mondo di Wagner,e specialmente a quello tanto affascinante del suo estremo capolavoro. Da non perdere!
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