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Come in un concerto, Bollani scrive come suona: bravo, chiaro e educativo. Certo non è uno scrittore, qua e la c'è forse qualche piccola imprecisione, ma se voglio la precisione, metto su un suo vinile
mah.. partenza accattivante, scrittura fresca e piacevole, argomenti .. beh, argomenti davvero scarsi. Insomma, di fatto non dice nulla, non aggiunge e non toglie niente alla cultura musicale del lettore, nessun apporto se escludiamo il bell'elenco di jazzisti da ascoltare "almeno una volta nella vita" per decidere quale preferiamo. Bollani scrive in modo piacevole, con la stessa freschezza con cui suona, ma non riesce a comunicarmi alcunché, nonostante la grande passione per la musica che mi ha spinto a comprare questo libro. Conclusioni: libro inutile, da prendere in ebook se capita in super-offerta, giusto per togliersi la curiosità.
"In teoria tutto è musica", scrive frettolosamente Bollani, come quando qualcuno dice che tutto è poesia; ma musica e poesia sono arti e, in quanto tali, prodotti convenzionali di alta levatura (quando sono Musica e Poesia) che non esistono "in natura". Uno dei tanti esempi possibili di idee vergate là, per riempire la pagina. Ho trovato il volume del pianista piuttosto inutile, gradevole solo nella narrazione aneddotica. Il classico testo che viene commissionato per il mercato a chi, per essere noto, procurerà vantaggi a se stesso e alla casa editrice. Scrittura rabberciata, con errori non infrequenti (anche di grammatica, come "un altro elemento... sono quelle..."). Alcuni argomenti sono intitolati e, a mio avviso, non trattati (cosa che accade, ad esempio, nel capitolo "E parlare di cultura?"). Stile a volte confuso, incoerenza di pensiero o mancanza di attitudine ad esprimerlo in modo chiaro; argomentazioni perfino incongrue. Insomma, la consueta sortita del personaggio mediatico che non ha l'indole dello scrittore, ma che ad ogni costo deve pubblicare il suo libro. Di gran lunga migliore il Bollani musicista.
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