L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un romanzo che ama il difficile, che sfida la linearità per ricomporre il disegno della vita all’interno di una Cuba in trasformazione come è in continua trasformazione la vita dei personaggi. Poesia, audacia stilistica, ricerca, storia, riflessione, bellezza: il romanzo di Lima ha segnato un’epoca e può continuare a segnare anche le epoche successive. Lettura consigliatissima.
È il romanzo di un poeta che non ha messo di essere poeta mentre lo scriveva: con una pagina di Paradiso ci fai se non tutta una raccolta di poesia quanto meno una intera sezione. L’importante – mi pare – non è provare a stare dietor a unas toria ma godersi per ogni pagina l’accostamento di parole che più impressiona o fa sghignazzare per il suo barocco provocatorio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Torna in libreria Paradiso, del cubano José Lezama Lima, per le Edizioni Sur, dopo la prima edizione italiana Rizzoli voluta da Alba de Cespedes nel 1990 e quella Einaudi, decisamente più affidabile, del 1995. Quest’ultima traduzione, ripresa da Sur, vinse il premio Grinzane Cavour ed è del compianto Glauco Felici, come pure il glossario e un «repertorio di cose, luoghi e personaggi». Completano il volume una prefazione di Chiara Valerio e parte di un lungo scritto di Julio Cortázar del 1966, Per arrivare a Lezama Lima.
Paradiso parla dell’infanzia di José Cemi (alter ego dell’autore), figlio di un ufficiale, che trascorre i suoi primi anni in accampamenti militari, in Giamaica e poi in Messico, ma che rimane presto orfano e viene coccolato dalle donne di casa. Gli attacchi d’asma – di cui soffriva anche l’autore, impenitente fumatore di sigari – gli provocano incubi e lo spingono a rifugiarsi nelle letture e nella riflessione. Dopo un lungo excursus sulla sua storia familiare, segue il racconto delle esperienze adolescenziali, l’iniziazione al sesso e alla poesia, le appassionate discussioni con gli amici universitari, la figura dell’amata madre, centrale anche nella vita di Lezama Lima, e dopo la morte della nonna l’incontro con Oppiano Licario, che sarà suo maestro e protettore spirituale, nonché il protagonista di un secondo romanzo omonimo, pubblicato postumo (a cura di Angelo Morino, Editori Riuniti 1981).
Nel 1971 su Lezama Lima calò il silenzio ufficiale del regime per tutta la durata del cosiddetto quinquenio gris, periodo nel quale la burocrazia e la censura intervennero pesantemente in ambito culturale per isolare e colpire qualsiasi forma di dissidenza. Virgilio Piñera fu rinchiuso nei campi delle famigerate UMAP (Unità Militari di Aiuto alla Produzione) e Reinaldo Arenas trascorse un anno e sei mesi nella prigione del Morro, entrambi accusati di «condotta impropria», definizione eufemistica per l’omosessualità. Lezama Lima, pure lui omosessuale, e per di più cattolico, se la cavò con l’ostracismo nei confronti della sua persona e della sua opera: Paradiso fu giudicato scandaloso e ritirato dalle librerie. Vinse un premio in Italia ma gli fu negato il visto di uscita per partecipare alla cerimonia a Roma.
In Italia il contributo critico più corposo e interessante su Lezama Lima è venuto da Francesco Varanini, che nel suo Viaggio letterario in America Latina (1998) gli dedica un capitolo mettendolo a confronto con il connazionale Alejo Carpentier. Di solito catalogati entrambi sotto l’etichetta del «barocco», non potrebbero darsi due scrittori più diversi, e Varanini contrappone il «lavoro metodico» e la «scrittura autorevole, calata dall’alto di un disegno cui niente deve sfuggire» di Carpentier al «genio vulcanico che scappa da tutte le parti, inafferrabile, ingestibile» di Lezama Lima, per il quale «la scrittura è melodia individuale».
Julio Cortázar, fra i primi entusiastici ammiratori di Paradiso, ci ha dato un suggerimento di lettura particolarmente prezioso, di questi tempi: «Bisogna leggere Lezama con lo slancio che precede il fatum, come quando saliamo sull’aereo senza domandare il colore degli occhi o lo stato del fegato del pilota».
Recensione di Raul Schenardi.
Leggi la recensione completa su Alfabeta2.it
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore