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In 320 pagine, arricchite da suggestive fotografie, il volume, realizzato assieme allo stesso Horacio Pagani e con l'appoggio di alcune figure rappresentative dell'azienda di San Cesario, attraversa l'intera vita del tecnico italo-argentino, da quando realizzava modellini di auto in legno di balsa, all'ingresso trionfale tra i grandi Costruttori della Motor Valley.
Quando una favola è a lieto fine: all'inizio degli Anni '70, un ragazzino che abitava in una cittadina della Pampa argentina, sognava di potersi trasferire, in un futuro non troppo lontano, nella Motor Valley modenese per progettare automobili all'altezza delle Ferrari e Maserati, che ammirava sulle pagine delle riviste motoristiche. Il ragazzino era Horacio Pagani, il cui nonno era emigrato in Argentina da Appiano Gentile. Deciso a realizzare quel sogno che pareva impossibile, all'inizio degli Anni '80 il giovane Horacio è partito per l'Italia, armato solo di un'ottima capacità tecnica, di una volontà ferrea e di alcune idee personali sull'utilizzo degli innovativi materiali compositi, per la costruzione delle auto sportive di elevato livello. Privo di mezzi economici, la sua non è stata una passeggiata e solo dopo svariati 'no', è riuscito a entrare alla Lamborghini come operaio di terzo livello. Da quel momento per Horacio Pagani inizia tutta un'altra storia, legata alla sua capacità di trasformare l'avveniristica fibra di carbonio in particolari che uniscono la tecnica elevata allo stile. A Modena, crea una società di design che si inserisce progressivamente tra i migliori nomi della Motor Valley, fino a diventare un riferimento per le supercar sportive. All'alba del nuovo secolo, arriva infine la prima vettura di una neonata fabbrica, aperta a San Cesario sul Panaro. È la Zonda, una berlinetta a due posti dalla spiccata personalità e non solo per l'utilizzo di un motore a 12 cilindri (arrivato tramite un accordo con la divisione AMG della Mercedes Benz), le prestazioni elevatissime e il prezzo ovviamente... adeguato. L'auto non appare come un clone delle non poche sportive di grande classe che si costruiscono e gli appassionati del settore non tardano a riconoscerlo. La costruzione in serie, seppure limitata, trova ammiratori e acquirenti in tutte le parti del mondo, tanto da consentire a Pagani di inaugurare un nuovo stabilimento a pochi passi dal precedente, mantenuto come centro di stile e design. Con un procedimento molto particolare, il Costruttore italo-argentino è in grado di esaudire le richieste dei clienti, allontanandosi sensibilmente dal modello di base. La maggioranza delle Zonda costruite sono quasi 'pezzi' unici, particolarità che caratterizza anche il nuovo modello Huayra, subentrato nel 2013 e altrettanto ricco di soluzioni estreme ed affascinanti. Caratteristiche che si riscontrano anche nella nuova sede - con annesso Museo che racconta la storia del Marchio - lontana dalla banalità della consueta 'fabbrica motoristica' e perfettamente in linea con le scelte di Horacio Pagani, un perfezionista assoluto per ogni dettaglio tecnico ed estetico.
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