Paesi alti
di Antonio G. Bortoluzzi
Paesi alti, scomparsi e ritrovati. Nel 1955 il borgo montano chiamato le Rive non aveva nemmeno la tabella con il nome. Lì viveva il giovane Tonìn con sua madre, dopo che il padre muratore era emigrato in Svizzera. Da febbraio a novembre, in attesa del ritorno del padre, Tonìn lavorò nei prati e con le bestie, immerso nel fluire delle stagioni. Furono mesi di neve e poi di sole, di erbe e fioriture, di fatica e raccolti, dentro i colori e le voci di un mondo dominato dalla natura. Mesi e mesi di vita, dove imparò a fare a pugni, s'innamorò, odiò, tentò di difendersi e continuò a sognare. Vicino a lui una madre austera, portatrice di fatiche, di segreti e di un compito. Attorno a loro una comunità antica e viva, testimone inconsapevole di un modo di vivere che sarebbe scomparso in pochi decenni. "Paesi alti", un romanzo dove un ragazzino, una madre e la loro comunità di montagna diventano un vero compendio del mondo.)
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