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In questo limpido libretto del 1973, che ha già avuto un successo strepitoso in Germania e lo sta avendo ora in tutto il mondo, Konrad Lorenz, premio Nobel per la medicina, affronta, nella prospettiva della biologia e dell’etologia, alcuni problemi capitali che si pongono al mondo di oggi. Tali problemi, secondo Lorenz, corrispondono ad altrettanti «peccati capitali», che la civiltà occidentale ha accumulato nella sua evoluzione e che minacciano oggi di ucciderla. La sovrappopolazione, la devastazione della terra, l’indottrinamento coatto, le armi nucleari, l’ostilità e l’indifferenza che si annidano nel corpo della società sono tutti anelli di una stessa catena fatale, prodotta da un atteggiamento incurante e rapace verso la vita. Distesamente e acutamente, con l’occhio lucido dello scienziato e insieme con appassionata partecipazione, Lorenz analizza le cause e i meccanismi di questi e altri peccati, la cui gravità è spesso tanto maggiore in quanto non vengono riconosciuti come tali – e le sue pagine daranno una prova convincente di quale aiuto prezioso possano offrire antiche e nuove scienze, come la biologia e l’etologia, nel tentativo di comprendere processi che coinvolgono oggi la vita di tutti.
Lorenz non si inventa niente di nuovo, ci mette semplicemente di fronte a ciò che facciamo finta di non vedere. E vedere può essere molto spiacevole, specialmente se è vero. Ma siccome è vero dobbiamo affrontarlo, anche se vedo poca speranza, sia come singolo che come umanità, di tirarci fuori le gambe..... e più andremo avanti peggio sarà, forse la fatidica frase: "Tanto tra cent'anni non ci sarò più" può essere una scappatoia.
Tutto ciò che Lorenz ha scritto lo conosciamo già. Non c'è alcuna speranza che dalle situazioni esaminate dallo scienziato potremo mai uscire. Quasi certamente le peggioreremo.
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