La storia del teatro ha ormai da qualche tempo conquistato una sua autonomia disciplinare che le ha consentito di distaccarsi definitivamente dai limitativi vincoli di filiazione nei confronti della storia letteraria, come di quella delle arti figurative. Configurandosi nella duplice e complementare vicenda della drammaturgia e dello spettacolo teatrale (complicata quest’ultima dall’intreccio di una molteplicità di linguaggi e di apporti culturali eterogenei), la nuova storia del teatro si propone agli studiosi come un campo per ora ben poco esplorato, privo, per conseguenza, di una ricca tradizione a cui attingere, sia pure con prudenza, i dati e le in - formazioni su cui sviluppare l’attività critica. Alla ricerca delle fonti originali, quindi, degli elementi autentici da riscoprire negli archivi, nei manoscritti, nei documenti d’ogni epoca e d’ogni provenienza, negli scaffali delle biblioteche, nelle pagine dei periodici, nelle opere pittoriche, negli spartiti musicali, nelle foto - grafie, nelle videoregistrazioni, ovunque, insomma, siano rimaste le tracce dell’attività «teatrale», intesa nel senso più ampio del termine, tendono tutti gli studi — intenzionalmente diversi fra loro per impostazione, metodologia e oggetto — che troveranno posto nella presente collana. Essa intende, infatti, fornire un contributo agli studi teatrologici, senza preconcette limitazioni, allo scopo di riportare alla luce, entro prospettive storicamente e criticamente definite, le fonti dello spettacolo teatrale, contribuendo a colmare i vuoti immensi ancora esistenti e a corregge re una purtroppo ricca tradizione degli errori, dovuta in gran parte alla marginalità subalterna di cui la «disciplina» ha a lungo sofferto, prima di emanciparsi nella sua specificità.
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