L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Giovanni Gentile inserisce il Fascismo in un contesto storico di continuità con la storia d'Italia, passando attraverso le tappe fondamentali del Risorgimento e della Grande Guerra. Analisi storicamente interessante e sicuramente da approfondire, trattandosi di temi quasi sempre ignorati per disonestà intellettuale o per semplice ignoranza.
Solite stupidaggini
Si è ritenuto, a torto, che il fascismo fosse stato posto in essere e privo di una qualsiasi cultura filosofica che ne giustificasse l’azione. Come mostra l’agile volume di Giovanni Gentile, il regime e il movimento mussoliniano ebbero degli ascendenti che sono da ricercarsi nel Risorgimento e nel pensiero mazziniano in particolare, ma anche in quella grande esperienza combattentistica che fu la Grande Guerra del ’15 -‘18. Il dualismo pensiero-azione, elaborato da Giuseppe Mazzini, trova secondo il filosofo di Castelvetrano, la sua più decisa attuazione nello squadrismo, figlio dell’esperienza interventista e specificamente di quella degli Arditi. Lo Stato fascista ha quindi piena realizzazione nel corporativismo, dove associazioni, partiti, sindacati vengono inclusi giuridicamente nelle istituzioni dello Stato. E’ nota l’identificazione gentiliana tra individuo e Stato, tra autorità e libertà, tra religione civile e morale, al di là di considerazioni strettamente confessionali, nel supremo interesse della Nazione e della grandezza della Patria. Il fascismo, dal punto di vista squisitamente filosofico, si pone in antitesi al materialismo marxista e a quello atomistico liberale. Tuttavia Gentile intravvede nel pensiero di Mussolini la piena concretizzazione tanto del liberalismo quanto della democrazia; è infatti nota la provenienza liberale del filosofo ufficiale del fascismo. Dalla prefazione di Scianca si smentisce l’affermazione del Duce di «non aver mai letto una pagina di Benedetto Croce», perciò risulta dimostrato che l’attualismo fu la corrente filosofica che inverava il fascismo e i suoi istituti educativi, pedagogici, culturali, sociali, economici e morali all’interno dello Stato totalitario. Lo Stato nuovo, che aveva il compito di edificare un altrettanto «uomo nuovo» dal punto di vista antropologico, non fu altro che l’organizzazione delle masse in una comunità organica di popolo che si riconosceva nel suo Capo e fu preso a modello dai fascismi mondiali.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore