La casa di Savoia è una delle antichissime del Mondo, per esser venuta senza alcuna interruttione da quel gran Re di Sassonia Siguardo quale descende dall'altri Re suoi predecessori, sin dall'anno del diluvio 300... comincia così la copia inedita del manoscritto intercettato da Cuttrera e pubblicato per la prima volta nella storia di Orbassano. Il lettore vede così scorrere sotto i propri occhi tutti i Savoia, da conti a duca, una dopo l'altro, in perfetto volgare del cinquecento e del seicento, anno della sua redazione. E poi le notizie sui Savoia che si interfacciano con quelle del feudo di Orbassano, da essi più volte preferito a Rivalta e ad altri castelli. Cuttera fa una ricostruzione senza fronzoli, come nello stile da cronisti medievali, riportando nudi e crudi brani di storici pescati, ritrovati e trascritti senza manomissioni e senza commenti, dando vita a questo interessante e unico viaggio nella città delle acque. Ed ecco che il Manoscritto ritrovato, l'inedito sulla Casa Savoia, appare come parte integrante di un territorio da sempre appartenuto ai Savoia, come risulta dalle sue origini, almeno dopo le notizie sul periodo romano e normanno. Ma Orbancianum o Loco Orbaciano ha una storia intensa, quella che parte di sicuro dal 1035, quando 1/2 feudo era di S.Giovanni di Torino e 1/2 del suo Vescovo. Il periodo dei marchionati italici, si innesta così nel breve regno d'Italia di Re Corrado che dal 1096 al 1111 fece guerra al padre imperatore per volere del papa, facendo arrivare i suoi Marchesi fino a Gravina (Ba), dove si intreccia la storia dei feudatari di Orbassano con quelli pugliesi della Casata degli Orsini. Ma questo libro è soprattutto fatti, quelli degli Abati a Gonzole, come dei Conti Orsini a Rivalta, veri padroni di questi paesi autonomi con diverse leggi fra loro, proprio come accadeva nelle Terre dei Lombardi riconquistate a Sud dall'Imperatore e poi liberate ora dai Normanni ora dai Greci. Con Carlo III di Savoia a Orbassano, invece, di Orsini non se ne partò più, anzi, l'investitura fu tutta di Risbaldo nel Trecento, nei due borghi riacquisiti dal Conte di Savoia, fra il Castello e Trana, concessi ai Risbaldo, ormai che il Duca Carlo è divenuto cognato di Carlo V Imperatore e ha approvato le prime leggi, gli statuti nella città delle acque, poi rinnovati nel 1700. Il libro è un susseguirsi di fatti, da Carlo Orsini, il Conte di Orbassano ai canali costruiti dai Pallavicino, i Marchesi Palavicini di Stupiniggi, quando Orbaciano è capo delle acque per secoli e si ha il distacco finale dai francesi, con la Battaglia di Marsaglia sulla via del paese, e rinasce il borgo incendiato dal nemico. Siamo ormai all'età moderna, fra auto e aerei, quando l'autore termina il suo libro, affidandosi alle figure storiche del paese de Novecento, fra l'aeronautica e l'indotto Fiat, lasciando parlare Padre Pietro e Moris, gli uomini illustri di Orbassano, quella orginata da uno dei tre marchesati storici della Valle dei Mulini di Torino.
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