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Dettagli

2022
25 maggio 2022
896 p., Brossura
9788830105669

Descrizione

In questo secondo volume delle Opere Svetlana Aleksievič ci narra la crisi epocale sofferta dai popoli dell'area culturale e linguistica russofona, nello spazio, addirittura "cosmico", della catastrofe di Černobyl', nonché in quel problematico spazio e tempo che la scrittrice ha caratterizzato come "di seconda mano": l'ex URSS alle prese con nuovi difficili assetti sociopolitici interni e internazionali. È alle centinaia di racconti che la sensibile penna di Svetlana è riuscita a tramandarci che è affidata la testimonianza corale di una situazione che ha determinato eventi destinati a durare e a coinvolgere il mondo intero. In essi si riflettono le speranze alimentate e tradite nell'auspicata evoluzione della fallita Russia sovietica a una vita più decente; i guasti di un "capitalismo primitivo", con arricchimenti spropositati di pochi e l'immiserimento di molti, non temperato da riforme sociali rimaste nel limbo delle buone intenzioni; il ristagno di un'economia ferma allo sfruttamento delle risorse naturali. A tutto questo fa riscontro la manifesta incapacità di chi governa, se non con la prevaricazione e la corruzione e, per converso, sogni di grandezza imperiale fuori dal tempo, pur di aggirare la desolante realtà delle macerie morali e materiali di un passato che sembra non voler passare mai.

«Pongo loro delle domande... sui mille e mille dettagli di una vita che non c'è più. E il solo modo per costringere la catastrofe nell'ambito delle cose d'ogni giorno è cercare di raccontare, di capire qualcosa. Non finisco mai di meravigliarmi nel constatare fino a che punto le vite delle persone comuni siano in realtà interessanti. Con la loro infinita varietà di cose vissute... La storia è interessata solo ai fatti, e le emozioni ne restano escluse. Non hanno accesso alla grande storia. Io invece guardo il mondo non con gli occhi dello storico ma di chi cerca anzitutto l'uomo e non finisce mai di lasciarsene stupire...» (Svetlana Aleksievič)