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Meno male che in questo Meridiano sono inclusi romanzi altrimenti non ristampati altrove. Io mi chiedo perché, visto che non mi risulta ci sia stato in Italia molto di meglio in questi anni. E il Meridiano non costa poco. Ho scoperto tardi Arpino, ma più ne leggo e più mi pare che pochi avessero questa dote di saper raccontare e ancora meno questa qualità di scrittura limpida. Il fratello italiano è una storia semplice e geniale allo stesso tempo, scritta benissimo. Non c'è niente di datato in Arpino, quindi mi auguro che resti viva l'attenzione riguardo ai suoi lavori. Secondo me, non sono quelli di un 'minore' del nostro novecento.
Invio questa recensione de "Il fratello italiano" come commento alla raccolta delle opere di Giovanni Arpino in quanto il titolo non esiste come libro a se stante. Ho ritrovato il romanzo di Giovanni Arpino in un recesso della mia biblioteca e, curioso, ricordando che molti anni fa vinse un importante premio letterario, mi sono accinto a leggerlo. Man mano che procedevo con le pagine, mi sono sentito invaso dallo squallore dell'ambiente in cui si muovono i protagonisti Botero e Cardoso e dalla disperazione che li anima e confesso che ho finito la lettura con un senso di vero sollievo.
"Sono ragioniere,celibe,vivo solo in due stanze di affitto,sono rispettato(conosco due lingue)e mi lasciano in pace[..]Non sono mai stato quel che si dice un uomo:ecco la verità.Macchè guerra,macchè capuffici,rispetto degli altri,macchè esperienze.Non ho mai capito,imparato,osato,ho quarantanni e non so decidere nè cogliere le cose con la forza che esse hanno.La vita è corsa senza lasciarmi niente di vero.Mi sono sempre nascosto". Chi si descrive così è Antonio Mathis,protagonista de La suora giovane,che più degli altri personaggi dei romanzi di Arpino contenuti in questa raccolta di Mondadori,compie il viaggio di uscita dalla sicurezza e dalla abitudine verso un mondo in cui scoprire il bene,l'onore,ma soprattutto la confusione e l'ipocrisia.La metamorfosi da spettro a uomo è merito della novizia Serena,con cui Antonio sogna una vita idealmente rinnovata e pura.L'Amore non si manifesta sempre come lo si desidera,muta,sfugge,e senza di esso il volto di Antonio,allo specchio, sarà quello di un depresso metropolitano,sino a quando Serena non lo trasformerà nel 'Ritratto di ignoto di Antonello da Messina:"Ho guardato quel viso piano,con quelle poche rughe d'esperienza,quell'occhio all'erta e pacato,quel sorriso di padrone all'angolo della bocca.Il giro del colletto bianco e le morbide,grandi strisce della casacca davano risalto alla carnagione matura,di un candore solenne,vivo,compatto.Veniva fuori energia,ostinazione,saper vivere in mezzo a mille difficoltà,e saperci stare con calma".
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